Torino: bambino con una malattia incurabile abbandonato dai genitori in ospedale
Il piccolo è affetto da Ittiosi Arlecchino, una patologia che colpisce un neonato su un milione
Bambino con una malattia incurabile abbandonato dai genitori in ospedale
Un bambino è stato abbandonato dai suoi genitori in ospedale dopo aver scoperto che il piccolo era affetto da una malattia rara e incurabile.
L’incredibile vicenda è stata raccontata da La Stampa.
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, il piccolo, soprannominato Giovannino, è nato quattro mesi fa nell’ospedale Sant’Anna di Torino.
Concepito con una fecondazione eterologa, il neonato è affetto da Ittiosi Arlecchino, una rarissima e al momento incurabile patologia della pelle.
I suoi genitori, una volta appresa la diagnosi, hanno deciso di lasciarlo nella struttura ospedaliera, dove il bambino si trova ancora oggi. Il neonato, infatti, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale e già superato la fase più acuta che, per quel tipo di malattia, congenita, è quasi sempre fatale già nei primi giorni di vita.
L’ospedale è ora alla ricerca di una struttura che possa prendersi cura del piccolo, che necessita di assistenza continua.
Tuttavia, dopo la pubblicazione della notizia è partita una vera e propria gara di solidarietà volta a trovare una famiglia a Giovannino.
Secondo quanto affermato dalla Casa dell’Affido del Comune di Torino, infatti, in poche ore sono arrivate decine di richieste di affido e adozione provenienti da ogni parte d’Italia.
“Per principio non giudico la scelta dei genitori di Giovannino. Gli hanno dato la vita, ora la famiglia gliela troviamo noi” ha commentato il dottor Daniele Farina, direttore del reparto di terapia intensiva neonatale dove è ricoverato il neonato.
“Prendere la decisione di lasciarlo in ospedale è devastante – aggiunge il medico – Probabilmente hanno avuto paura di non riuscire a gestirlo, paura di non poter far fronte alle spese economiche”. Il dottore poi descrive Giovannino come “un bambino normale, solo molto sfortunato”.