Napoli, bambino autistico escluso dalla recita di Natale. La madre: “cambierà scuola”
Dal mondo della politica arriva l'auspicio che si giunga in fretta ad accertare responsabilità su questa vicenda che ha sollevato moltissime polemiche
Napoli, bambino autistico escluso dalla recita di Natale
È bufera ad Afragola, comune in provincia di Napoli, dove un bambino di 5 anni di nome Andrea e diversamente abile è stato escluso dalla recita di fine anno in un asilo privato.
“Ero entusiasta di questa rappresentazione scolastica – racconta la madre – quando mi è stato chiesto di portare la mia quota per il regalo alla maestra e al personale scolastico l’ho fatto con gioia. Mi è stato detto che non parla e non sta in fila, e per questo motivo il suo nome non è stato inserito nella lista dei partecipanti, mi è stato detto che sarebbe stato inserito “se proprio io avessi voluto”, ma stiamo scherzando?”.
Dal mondo della politica arriva l’auspicio che si giunga in fretta ad accertare responsabilità – ove ve ne siano – su questa incredibile vicenda che ha il sapore amaro dell’emarginazione in un asilo infantile è comune anche tra i parlamentari.
Ieri mattina Mara Carfagna, vice presidente della Camera dei Deputati, ha telefonato ai genitori di Andrea esprimendo loro solidarietà e garantendo loro che seguirà con attenzione l’evoluzione del caso.
“Fioramonti verifichi quanto accaduto in una scuola di Afragola, dove un bimbo affetto da iperattività e ritardo cognitivo pare sia stato escluso da una recita di Natale – ha postato su Twitter la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria – L’uguaglianza nell’opportunità educativa e l’inclusione sociale sono valori irrinunciabili”.
Ma i genitori di Andrea hanno già deciso: a gennaio comincerà a frequentare un’altra. Lo ha fatto sapere la madre, che qualche giorno fa aveva denunciato l’accaduto: la donna aveva riferito di aver saputo dalla chat delle mamme su Whatsapp che il figlio era stato escluso dalla rappresentazione della scuola privata che frequenta; la scelta sarebbe stata di una maestra, che avrebbe preso quella decisione per le difficoltà di gestire il bambino, affetto da iperattività regressa con ritardo cognitivo e sospetto autismo.
Perché, continua la donna, “non era un’audizione per Broadway o una prima al San Carlo”, e ad ogni modo le comunicazioni avrebbe dovuto riceverle lei, e non tramite un’altra mamma, a cui sono stati riferiti particolari privati del bambino.