Selvaggia Lucarelli e il clamore mediatico su Enea: “Non stupitevi se il prossimo neonato verrà lasciato in un cassonetto”
Bambino abbandonato a Milano: il commento di Selvaggia Lucarelli
Selvaggia Lucarelli ha commentato il clamore mediatico sulla vicenda di Enea, il bambino abbandonato nella Culla per la vita del Policlinico di Milano.
La giornalista, infatti, ha trovato “indelicata” e “profondamente sbagliata” la decisione del Policlinico di diffondere la notizia e soprattutto di rendere nota la lettera lasciata accanto al bimbo, firmata dalla mamma, ma scritta come se a parlare fosse il bambino. “Ciao mi chiamo Enea – si legge nella missiva – Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile”.
Alla notizia, poi, erano seguite le parole del prof. Fabio Mosca, che aveva dichiarato: “Non ci siamo accorti del grido di aiuto di quella mamma, siamo stati noi a sbagliare, dovremmo essere più in grado di intercettare il bisogno di queste donne disperate che sono costrette a compiere questo gesto”.
La vicenda, come detto, è stata quindi commentata da Selvaggia Lucarelli che sui social ha scritto: “Sto leggendo gli articoli su questa madre che avrebbe lasciato il proprio neonato in quella che oggi si chiama Culla per la vita e prima si chiamava Ruota dell’abbandono. Un luogo sicuro collegato ad un ospedale in cui lasciare un bambino che non si vuole o non si può crescere. Un servizio giusto, se non fosse che nel momento in cui tu offri quel servizio per evitare che una madre, magari incapace di gestire la situazione, magari spaventata all’idea di doversi rivelare o dover dare spiegazioni, sarebbe cosa opportuna rispettare il silenzio”.
“Il silenzio di chi ha preso una decisione cercando l’anonimato – scrive ancora la giornalista – Il chiasso di questi giorni è indelicato e profondamente sbagliato. Il Policlinico ha diffuso la notizia, ha condiviso con la stampa il testo della lettera lasciata dalla madre, ci si è lanciati in identikit parlando di giovane età visto lo slang ‘giovanile’ della lettera. Il primario, addirittura, ha rilasciato un’intervista parlando di sconfitta della società e invitando la madre a ripensarci, se vorrà”.
“Se io decidessi di non tenere mio figlio vorrei tutto tranne questo. Leggere sui giornali i titoli sulla mia scelta, il nome del bambino, i giudizi altrui, il testo della mia lettera spiattellato, il primario che ritiene la mia decisione una sconfitta per tutto il paese che non ha saputo ascoltare il mio grido di dolore (ma chi l’ha detto, poi?)” è la riflessione di Selvaggia Lucarelli.
La giornalista, poi, conclude: “Insomma. Non sbandierate queste opportunità come prova di grande civiltà se poi la scelta di una madre anonima la gestite come un lancio stampa di Sanremo. E non stupitevi, soprattutto, se la prossima madre, magari spaventata dall’eventuale clamore, il neonato lo lascia in un cassonetto”.
Poco dopo la riflessione di Selvaggia Lucarelli, è arrivato l’appello di Ezio Greggio alla mamma di Enea, che la giornalista ha così commentato: “Ecco. Questo è il risultato di quello che dicevo poco fa. Ora pure l’appello pubblico, l’offerta economica, il senso di colpa instillato a favore di telecamera”.
Dopo le polemiche che hanno investito il conduttore di Striscia La Notizia, Selvaggia Lucarelli è tornata sulla vicenda, sempre sui social, commentando: “Mi pare ingiusto prendersela con Ezio Greggio più che con il sistema che nelle ultime 48 ore ha creato il mostro. Il sistema è stato in primis l’ospedale e poi la stampa, che hanno sguazzato in questa storia come fosse materia da dare in pasto a tutti”.