“Iniziativa fraintesa”: la Balocco respinge le accuse sul pandoro-gate
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“Collaboreremo con le autorità, in cui riponiamo piena fiducia, certi che emergerà la nostra assoluta buona fede”, si legge nel comunicato diramato da Balocco dopo la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Alessandra Balocco, amministratore delegato dell’azienda dolciaria. Il caso del pandoro “Pink Christmas” ha travolto anche la società piemontese, da sempre uno dei cardini dell’industria alimentare Made in Italy con centinaia di dipendenti.
Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, presidente e ad della Balocco, sono indagate per truffa aggravata per il pandoro-gate. E nella serata di ieri l’azienda dolciaria ha rotto il silenzio con una nota ufficiale, a commentare la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati dopo il pasticcio della beneficenza del Natale 2022, con il pandoro griffato Ferragni con i proventi in beneficenza.
“Siamo fortemente dispiaciuti che l’iniziativa sia stata fraintesa da molti: collaboreremo con le autorità – in cui riponiamo piena fiducia – certi che emergerà la nostra assoluta buona fede, e continueremo a impegnarci a creare prodotti di qualità da offrire ai consumatori in Italia e nel Mondo, anche per tutelare chi è legato all’azienda, a partire dalle famiglie di chi lavora con noi. E proseguiremo a fare del bene, come già facciamo da tempo, mettendo con ancor più forza i nostri valori al centro di tutti i nostri progetti”, si legge nella nota.
“Balocco è una società guidata dalla stessa famiglia da quasi 100 anni, abituata a far parlare i propri prodotti; la sobrietà fa parte dello stile della famiglia, incline al lavoro ma riservata, poco esposta a livello mediatico. Le recenti vicende – in particolare gli sviluppi della giornata odierna (l’8 gennaio, ndr) – ci hanno profondamente turbato, anche pensando ai valori che ci guidano e all’etica che ci ha sempre contraddistinto. Da oltre un anno, e soprattutto nelle ultime settimane, sono state riportate numerose informazioni non corrette, anche frutto di scarsa conoscenza, di errata interpretazione dei fatti, e in alcuni casi di strumentalizzazione”, si legge ancora nella nota.