Aurora Grazini morta a 16 anni, lo strazio del nonno: “Solo 15 gocce in ospedale, me l’hanno ammazzata”
La febbre, l'interrogazione e la visita al pronto soccorso, il nonno ripercorre gli ultimi giorni di Aurora, morta a 16 anni dopo essere stata dimessa dall'ospedale
Aurora Grazini morta a 16 anni, lo strazio del nonno: “Solo 15 gocce in ospedale, me l’hanno ammazzata”
Quindici gocce di ansiolitico: è quanto è stato somministrato ad Aurora Grazini, la 16enne di Montefiascone trovata morta nel letto dopo essere stata dimessa dall’ospedale Belcolle di Viterbo. A rivelarlo è il nonno dell’adolescente, Ilario Gambetta, che a Repubblica racconta gli ultimi giorni della nipote, che avrebbe compiuto 17 anni l’11 giugno.
La ragazza, racconta il nonno, aveva avuto una brutta influenza durata 20 giorni, che l’aveva portata a un forte dimagrimento. “Giovedì era tornata a scuola”, racconta Gambetta, “dopo tanti giorni di assenza era rimasta un po’ indietro ma era stata interrogata lo stesso: la professoressa le aveva messo 4, ma si può? Ci era rimasta malissimo, già stava giù, con questa botta, poi..”.
Due giorni dopo Aurora si è sentita male. “Alla fine mia figlia, la mamma di Aurora, ha chiamato l’ambulanza”, racconta l’uomo. Portata in ospedale, la ragazza viene visitata dal direttore del pronto soccorso, Daniele Angelini, che la trova in grande stato di agitazione e la avvia subito su un percorso psichiatrico.
“Certo che era agitata”, dice il nonno. “Era arrivata in ambulanza, non ci era mai salita, aveva male alla gola, si sentiva strana, stanca, dopo tutti quei giorni di febbre”. Sul momento – racconta Gambetta – il medico “le somministra 15 gocce, mia figlia non vede neanche quali”. Si tratta di En, un farmaco ansiolitico, che “intontisce subito” la 16enne.
Il lunedì successivo Aurora Grazini avrebbe dovuto vedere un neuropsichiatra. Ma domenica mattina la ragazza, che dormiva vegliata dalla madre, non respirava già più. “Me l’hanno ammazzata: è tremendo. Adesso voglio sapere perché”, dice ora il nonno.