Roma, liberati gli attivisti di Ultima Generazione arrestati per il blitz al Senato
Il prossimo 12 maggio si terrà il processo per i tre attivisti di Ultima Generazione fermati ieri nel corso di una protesta in difesa del clima mentre imbrattavano con vernice arancione una facciata di Palazzo Madama, sede del Senato.
Laura, Davide e Alessandro, rispettivamente di 26, 23 e 21 anni, sono accusati di “danneggiamento”: per loro la Procura aveva chiesto l’obbligo di dimora nel comune di residenza, ma sono stati lasciati liberi di andare dopo una notte, senza alcuna restrizione.
Nonostante la loro azione di ieri abbia suscitato vasta indignazione nella politica, il gruppo ha fatto sapere che continuerà a mobilitarsi attraverso azioni di disobbedienza civile non violente.
“La gravità non sta in quello che facciamo per protestare, ma nel fatto che non si sta facendo niente per occuparsi della crisi eco climatica”, ha dichiarato una attivista, Carlotta, che spiega. “Il nostro non è un tentativo di sensibilizzare ma un grido d’allarme. Io personalmente ho 20 denunce, tutti i nostri attivisti accumulano denunce, certo che questo ci fa paura. Ma qualcuno lo deve fare, ci dicono che dovremmo utilizzare altre forme di protesta. Ma quali?”.
Nel corso dell’udienza i tre giovani hanno rivendicato quanto fatto. Tutti erano già stati fermati per le proteste con i blocchi stradali. “Dopo aver visto il disastro della Marmolada – ha detto uno degli arrestati – ho paura per il nostro futuro. Ho aderito a Ultima Generazione perché propone un cambiamento in particolare di fermare le emissioni di gas e puntare sulle energie rinnovabili”.
Il gruppo ha spiegato in un comunicato di non aver commesso il reato di danneggiamento in quanto la vernice utilizzata dagli attivisti è lavabile.
Intanto sui social il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini esulta per gli arresti. “Grazie ad una modifica del codice penale introdotta dai decreti sicurezza bis, quando ero Ministro dell’Interno, i vandali che hanno imbrattato il Senato sono stati arrestati e rischiano una pena che va da uno a cinque anni di reclusione”.
“Chi attacca opere d’arte, monumenti e blocca strade – attacca il leader della Lega – non protegge l’ambiente ma fa un atto criminale e va trattato come tale”. Sono numerosissimi i politici che si sono scagliati contro gli attivisti, in difesa del Senato come istituzione.
Tra i pochi che hanno provato a comprendere le motivazioni dietro al gesto dei giovanissimi membri di Ultima Generazione i leader dell’Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, ma anche del deputato dem Matteo Orfini.