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Home » Cronaca

“Clima incandescente e minacce”: il Governatore della Lombardia Fontana finisce sotto scorta

Immagine di copertina
Il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana

Il governatore protetto da due giorni. La decisione della prefettura di Varese

Attilio Fontana sotto scorta

Attilio Fontana è sotto scorta da due giorni. A darne notizia è oggi il quotidiano La Stampa. La misura per il presidente della Regione Lombardia è stata decisa dalla prefettura di Varese dopo che “il clima intorno al governatore lombardo si è fatto incandescente” con due murales, a Milano, cui viene apostrofato come “assassino” e minacce sul web. A seguire Fontana, quindi, adesso c’è anche un’auto di scorta con un agente, che configura un provvedimento “di quarto livello”.

Il presidente della Regione Lombardia è certamente uno dei politici e rappresentanti delle istituzioni più esporti nella gestione dell’emergenza Coronavirus. Lo scorso 15 maggio è spuntata una prima scritta “Fontana assassino” su muro giallo in Via Vittorelli a Milano con accanto un simbolo con falce e martello e due stelle rosse. Il murales era firmato dai Carc, il partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo. Varese è la città in cui il governatore risiede e di cui è stato anche sindaco.

Ma con le scritte negli ultimi giorni sono arrivati anche volantini sullo stesso tono, sempre a firma dei Carc. Un volantino, avente come titolo lo stesso messaggio “Fontana assassino”, chiede di mandare a casa la giunta lombarda per la gestione dell’emergenza Covid e di sostituirla con una diversa. “Organizziamoci in ogni azienda, quartiere e territorio per importa”, hanno concluso i Carc.

La Stampa spiega che il malcontento nei confronti del presidente di Regione nelle ultime settimane è montato lentamente, mentre cresceva il numero dei morti: le contestazioni sui social venivano cavalcate dalle opposizioni politiche. Fino ad arrivare alle accuse pesanti.  L’avvocato di Fontana, Jacopo Pensa, ha raccolto decine e decine di minacce sui social network, arrivate sia da profili fake che da altri con nome e cognome.

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