AstraZeneca, Ema segnala un nuovo effetto collaterale da inserire nelle avvertenze
L’Agenzia europea per i Medicinali (Ema) ha segnalato un nuovo effetto collaterale del vaccino anti-Covid Vaxzevria prodotto da AstraZeneca, tornato alla ribalta in Italia dopo la morte per trombosi della 18enne di Genova Camilla Canepa a seguito della vaccinazione, raccomandando di non somministrare il siero dell’azienda anglo-svedese ai soggetti affetti dalla sindrome da aumentata permeabilità capillare, a prescindere dalla fascia d’età.
Il Comitato di farmacovigilanza Prac dell’Ema ha deciso che tale condizione deve essere “aggiunta alle ‘Informazioni sul prodotto” tra gli effetti indesiderati del vaccino di AstraZeneca “insieme a un’avvertenza per sensibilizzare operatori sanitari e pazienti su tale rischio”. Questa sindrome molto rara e grave causa perdita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni (capillari), con conseguente gonfiore agli arti, bassa pressione sanguigna, ispessimento e bassi livelli di albumina nel sangue.
La decisione del Comitato segue l’esame di 6 casi di sindrome da aumentata permeabilità capillare in soggetti vaccinati con il siero di AstraZeneca, di cui sono state inoculate oltre 78 milioni di dosi tra Unione europea, Regno Unito, Norvegia e Islanda. Per lo più si tratta di donne che hanno rilevato effetti collaterali nei quattro giorni successivi alla somministrazione del vaccino. Tra queste persone, tre erano affette dal questa sindrome e una è deceduta.
Tutti coloro a cui è stato somministrato il vaccino di AstraZeneca – ha annunciato Ema – “devono cercare assistenza medica immediata se manifestano un rapido gonfiore agli arti, o un improvviso aumento di peso, nei giorni successivi alla vaccinazione”. Secondo il Comitato di farmacovigilanza dell’Agenzia europea, tali sintomi sono “associati alla sensazione di svenimento (a causa della bassa pressione sanguigna)”.