Si cambia ancora idea su AstraZeneca: per non sprecare il vaccino Figliuolo vuole usarlo anche per gli under 60
Le sorti della campagna vaccinale in Italia dipendono da AstraZeneca. E il generale Figliuolo sembra essere pronto a superare i consigli dell’Agenzia italiana delFarmaco (Aifa) che, dopo lo stop di tre giorni in Europain seguito a una serie di reazioni avverse sospette, pur non mettendo paletti anagrafici l’ha raccomandato in via preferenziale alle persone con più di 60 anni. A confermare questa versione è il professor Guido Rasi, ex direttore dell’Ema e da oggi nuovo consulente del commissario straordinario per l’emergenza Covid.
“Oltre” le indicazioni Aifa
Partiamo dai numeri: da aprile a giugno prossimo nel nostro Paese ci saranno 32 milioni di dosi Pfizer e 10 milioni di AstraZeneca. Se si vuole arrivare all’obiettivo del 60 per cento degli italiani vaccinati entro luglio, sbloccare AstraZeneca è l’unica via. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato di “un’evoluzione sulla base dei nuovi studi” per l’utilizzo del vaccino anglo svedese. E il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha in questi giorni rilanciato: “A noi interessano le percentuali di somministrazione e tutto quello che abbiamo lo dobbiamo somministrare. Per Figliuolo dobbiamo impiegare tutto ciò che abbiamo altrimenti il ritmo della campagna vaccinale non raggiungerà gli obiettivi previsti”.
La vicenda AstraZeneca
La vicenda che ha travolto AstraZeneca è estremamente complessa. E per non dare giudizi affrettati sulle scelte che prenderà l’Italia nei prossimi mesi occorre ripercorrere i passaggi principali. Il primo allarme arriva dalla Danimarca l’11 marzo: le autorità sanitarie danesi interrompono la somministrazione dei vaccini AZD1222 contro il Covid-19 in seguito ad alcune segnalazioni di potenziali effetti collaterali riguardanti coaguli di sangue. La sospensione, di 14 giorni, in quel caso è descritta come misura precauzionale.
Il 14 marzo l’Austria sospende la somministrazione di un lotto AstraZeneca, il numero ABV5300. Nel mirino di Vienna, il decesso di una donna per trombosi multipla e il ricovero di un secondo paziente per embolia polmonare dopo aver ricevuto due dosi del vaccino. In seguito, l’Ema affermerà l’assenza di prove in grado di collegare AstraZeneca ai due casi austriaci. Ma la paura, ormai, è diffusa come e più del virus.
Tutti i riflettori sono puntati sul presunto lotto difettoso, l’ABV5300, formato da circa un milione di dosi e consegnato in 17 Paesi. L’Italia non è inserita nella lista. Roma decide però di sospendere in via precauzionale un altro lotto, l’ABV2856. Il motivo è sempre lo stesso, e lo spiega direttamente l’Aifa. Sono stati segnalati “alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti a questo lotto”, anche se “al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra vaccino e tali eventi”. Per quanto riguarda l’Italia, fanno notizia tre casi sospetti, anche se, all’epoca dei fatti, non vi erano ancora correlazioni ufficiali tra i problemi accorsi e l’uso di AstraZeneca.
Il 15 marzo, nonostante i messaggi rassicuranti, Italia, Germania, Francia e Spagna decidono di sospendere l’uso del vaccino AstraZeneca, mentre altri 14 Paesi europei fermano le somministrazioni. Questa scelta crea un gravissimo rallentamento al piano vaccinale dell’Europa. In soli due giorni però viene detto tutto e il contrario di tutto. Il 14 marzo, l’Aifa diffonde un comunicato emblematico con il quale rassicura sulla solidità del vaccino AstraZeneca . “I casi di decesso verificatisi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca hanno un legame solo temporale. Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi. L’allarme legato alla sicurezza del vaccino AstraZeneca non è giustificato”, si legge nella nota. Il 15 marzo arriva il dietrofront dell’Aifa. L’agenzia annuncia di “estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid 19 su tutto il territorio nazionale”.
Due mesi dopo questo stop and go, il generale Figliuolo vuole spingere l’acceleratore su AstraZeneca. I cittadini italiani si fideranno del vaccino anglo svedese? È quello che dovrebbero fare, viste le evidenze scientifiche riportate a favore di quest’ultimo anche nelle fasce più giovanili.
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