Fase 2, lo Stato lancia il bando per reclutare 60mila assistenti civici
Sono le guardie civiche della Fase 2 e aiuteranno nei controlli anti contagio. Il bando è rivolto anche ai chi prende il reddito di cittadinanza. L’incarico è volontario
Coronavirus, gli assistenti civici per la Fase 2
Lo Stato è in cerca di 60mila assistenti civici tra i disoccupati che avranno il compito di aiutare a vigilare sulle norme anticontagio da Coronavirus. Il bando per candidarsi a diventare guardia civica della Fase 2 è stato annunciato in una nota congiunta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari. L’iniziativa per reclutare i 60mila assistenti civici volontari partirà dopo il 25 maggio e sarà gestita dalla Protezione Civile, come è successo anche per i bandi dedicati all’assunzione di medici e infermieri durante la fase emergenziale.
Chi può candidarsi a diventare “assistente civico” della Fase 2
Gli assistenti civici saranno “individuati su base volontaria” e il bando è rivolto “a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali“. Il bando è rivolto quindi a inoccupati, cassintegrati o percettori del reddito di cittadinanza o di emergenza.
Cosa fa l’assistente civico
Il compito dell’assistente civico, già soprannominato “Guardia civica della Fase 2”, sarà quello di aiutare a vigilare sulle norme anticontagio da Coronavirus. Collaborerà quindi al rispetto del distanziamento sociale nei mercati, nelle spiagge, nei parchi e nelle attività di sostegno alle categorie più deboli. Gli assistenti civici non faranno multe, assicura il ministro Boccia, ma aiuteranno a gestire e a vigilare il rispetto delle misure in questa fase di allentamento. Vigileranno affinché non si creino assembramenti.
Recluteremo “Tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico”, ha detto il ministro Boccia. Che si occupi quindi di vigilare affinché vengano rispettate “tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus”, ha aggiunto. Il presidente dei sindaci Decaro ha spiegato: “è ai volontari che vogliamo affidare le nostre comunità in questa nuova e complessa fase: quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti”. Il compito degli assistenti, sottolinea il sindaco di Bari, “non sarà quello di allontanare le persone, ma piuttosto di informare e dare indicazioni per evitare gli assembramenti, dovranno prevenire e semmai segnalare alla Protezione civile comunale eventuali inosservanze”.
Riceveranno uno stipendio? No, l’incarico è volontario e non è prevista quindi alcuna remunerazione se non l’assicurazione pagata dalla Protezione civile.
Gli assistenti civici lavoreranno 3 giorni a settimana per un massimo di 16 ore settimanali, dovranno indossare un fratino “assistenti civici” sulla schiena, lo stemma comunale e il logo della Protezione civile sul petto. L’incarico è previsto fino al 31 luglio 2020, la data della fine della stato di emergenza.