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Lei con il bambino, lui in smartworking: l’app Immuni costretta a cambiare l’immagine sessista

Immagine di copertina
L'immagine usata per promuovere l'app Immuni e poi sostituita

Lei con il bambino, lui in smartworking: l’app Immuni costretta a cambiare l’immagine sessista

La donna alla finestra tiene in braccio un bambino, mentre l’uomo lavora al computer: questa immagine presente fra quelle che promuovono l’uso dell’app Immuni, per tracciare i contatti delle persone positive al Coronavirus, diventa il caso perché propone stereotipi di genere ormai superati e alla fine  – su richiesta della ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti – viene modificata.

“Ministra Elena Bonetti la prego gentilmente di parlare con la Ministra Paola Pisano (titolare del dicastero dell’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione, ndr) perché questa immagine fuori dal tempo e dalla storia deve essere cambiata”, aveva scritto stamattina su Twitter l’ex deputata democratica Anna Paola Concia sui social, postando l’immagine che accompagna l’App. “Ho scritto deve, sì perché lo dovete alle donne italiane che non meritano tutto questo”, ha aggiunto l’ex parlamentare. Anche la cantautrice Paola Turci aveva commentato: “Condivido”.

La risposta di Bonetti è arrivata a stretto giro: “Cara Anna Paola Concia, ho scritto ieri alla Ministra Paola Pisano e mi ha subito rassicurato sul fatto che si sta lavorando ad una modifica, che sarà rilasciata entro breve”, ha fatto sapere la ministra. Intorno all’ora di pranzo l’immagine è stata effettivamente sostituita: in quella nuova ora è l’uomo a tenere in braccio il bambino, mentre la donna lavora in smartworking.

Commenti negativi sulla scelta dell’immagine sono arrivati da diversi esponenti politici. “Come è possibile che l’immagine della donna nel 2020 sia ancora legata, anche all’interno delle istituzioni, agli stereotipi più logori e abusati? La vicenda dell’app non va minimizzata perché è sintomo di qualcosa di grave e profondo”, ha scritto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, su Twitter. “Peggio dell’immagine stereotipata (donna col bambino e uomo al lavoro) ci sono i commenti. Tanti, troppi, che la giustificano e si scandalizzano per lo scandalo”, ha sottolineato l’ex premier Enrico Letta.

“A parole tutti concordi nel ritenere la parità uomo/donna la sfida fondamentale del nostro tempo. Poi leggi i testi scolastici e vedi l’immagine dell’App Immuni e capisci che gli stereotipi persistono e si aggravano. Senza un cambio culturale non riusciremo a cambiare il Paese”, ha scritto su Twitter la senatrice Pd Roberta Pinotti. “Lei culla il bebè, lui al PC. Le immagini scelte per la App Immuni non ci sono piaciute”, hanno scritto in un post del donne del Gruppo democratico della Camera. “Basta con i vecchi stereotipi sulle donne. Sono ingiusti e irrealistici! Le istituzioni non alimentino stereotipi sulle donne fuori dalla storia e dal tempo”.

“La donna dedita a figli e piante. L’uomo alle prese con lo smart working”, ha commentato Erasmo Palazzotto (Leu). “Se ai vostri occhi non è evidente ciò che non va in questa immagine siete parte del problema. Immuni App è semplice e funzionale. La si renda rispettosa dei tempi e della parità di genere dovuta”. Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, ha sottolineato: “Le icone dell’app Immuni raffigurano i due generi nell’ambito domestico in modo discriminatorio: mentre l’uomo è impegnato, connesso, smartworker, la donna è solo madre con il pollice verde che cresce figli e piante. Mentre lui fa il medico, lei ha il Covid. Stereotipi offensivi ma, soprattutto, significativi di una concezione irreale e antieconomica delle donne italiane, che di sicuro crescono figli e piante ma sono anche lavoratrici o avrebbero diritto di esserlo”.

Leggi anche: 1. Coronavirus, parte l’alleanza Google-Apple per tracciare contagi /2. Il prof della task force interministeriale: “La app Immuni così serve a poco. Il Governo non ha seguito le nostre indicazioni”

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