Ostia, aperitivo senza mascherine e distanze di sicurezza: è polemica. Il gestore del locale: “Non siamo sceriffi, non possiamo fare di più”
Ostia, aperitivo senza mascherine e distanze di sicurezza: è polemica. La replica del gestore
Nell’Italia che cerca di uscire dall’emergenza Coronavirus, diventa complicato coniugare la voglia delle persone di riavere una vita normale e il bisogno dei gestori dei locali di tornare a lavorare, rispettando però i paletti imposti dalle autorità sanitarie. Ne è un esempio lampante ciò che è successo ieri, martedì 2 giugno 2020, a Ostia. Il locale “Shilling” ha organizzato una serata-aperitivo in spiaggia con circa 400 persone presenti. Sui social, però, è montata una polemica riguardo ad alcuni video, postati dagli stessi ragazzi presenti all’interno dello stabilimento, in cui si vedono tantissime persone senza mascherine e spesso non a distanza di sicurezza. Ma i responsabili del locale rispediscono le accuse al mittente: “Noi siamo perfettamente in regola”, spiegano a TPI.
In occasione della Festa della Repubblica, lo stabilimento di Ostia ha organizzato una serata-aperitivo a ingresso libero e con un dj-set. Nel video qui sopra, i ragazzi inquadrati sono quasi tutti senza mascherina (abbiamo pixelato i volti perché in alcuni casi si tratta con ogni probabilità di soggetti minorenni). Molti di loro sono in piedi, ballano insieme ad altri conoscenti in situazioni in cui diventa impossibile mantenere la distanza di sicurezza. Su Instagram, sono decine di video di questo tipo: veri e propri assembramenti di ragazzi, quasi sempre senza mascherine. Nelle foto pubblicate dall’account ufficiale dello stabilimento, si vedono alcune persone con mascherine in mano o penzolanti da un orecchio. Nei video, gli unici a indossare le mascherine sono il dj, il barista e alcune ragazze con la lista degli ingressi. In sostanza, i dipendenti del locale.
La replica dei gestori del locale
I gestori dello “Shilling”, contattati da TPI, hanno tenuto a sottolineare che il locale è in regola con tutte le norme sanitarie imposte a causa del Coronavirus. “Nel corso della serata – ha aggiunto Fabio Balini, responsabile dello “Shilling” – abbiamo più volte informato i presenti, sia dalla console che tramite i nostri steward in giro per il locale, della necessità di mantenere le distanze e indossare le mascherine. Ma di più non possiamo fare, non siamo carabinieri né sceriffi, non possiamo cacciare le persone”.
Nel corso della serata di ieri, ha spiegato ancora Balini, il locale è stato sottoposto per due volte a controlli di polizia: gli agenti hanno riconosciuto che le distanze di sicurezza tra i posti a sedere erano a norma. Lo “Shilling”, in tempi normali, può ospitare fino a 2.500 persone per attività ballabile, ma a causa dell’emergenza Covid gli spazi a disposizione sono stati trasformati per ottenere 400 posti a sedere, a distanza di sicurezza. Nel corso delle serate, spiegano i gestori, il servizio viene fatto “al 99 per cento” ai tavoli per evitare assembramenti e solo una piccola parte al bancone. “Tutti i camerieri – ha dichiarato Balini – indossano mascherine e guanti, hanno gel igienizzante sempre a disposizione nel grembiule. Tutte le informazioni sono distribuite nei vari punti del villaggio. Abbiamo 20 dosatori di gel igienizzante distribuiti per tutto lo stabilimento. Detto questo, i ragazzi che vanno in giro e credono di essere immuni non sono gestibili da nessuno. E’ giusto stigmatizzare il problema, ovvero che i ragazzi devono rispettare le regole. Ma le aziende non devono andarci di mezzo, perché hanno pagato già un prezzo molto alto in questi mesi”.
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