La moglie di Ambrogio Crespi: “Condannato un innocente, sistema malato”
La Cassazione ha condannato il regista Ambrogio Crespi a 6 anni di carcere nel processo sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia. Pubblichiamo il post con cui la moglie del regista, Helene Pacitto, esprime il suo dolore e la sua rabbia per una condanna ritenuta ingiusta.
“Questa foto deve restare impressa nella memoria di tutti. Questa foto è il simbolo della malagiustizia. Di un sistema fallato, malato. Oggi Ambrogio si costituirà da uomo innocente nel carcere di Opera a Milano, per scontare una pena lunare, in totale contrapposizione con i principi della sua vita, della nostra, delle persone che sono intorno a noi. Da uomo di giustizia giusta, contro le mafie, per la legalità, a condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, 416 bis c.p. Oggi si scrive una pagina nera nella storia della Giustizia Italiana e con certezza possiamo dire che la storia di Tortora non ha insegnato nulla a nessuno. Questa foto, questa immagine, mi auguro che finisca sotto gli occhi di chi è veramente incatenato in un sistema marcio. State commettendo i peggiori reati, quelli che hanno a che fare con la vostra anima, con la vostra coscienza, con la vostra immagine riflessa nello specchio. Guardatevi, chiedetevi se siete delle brave persone. Fatevi domande. Cercate risposte. Sappiate che io sono pronta ad aiutarvi a capire gli errori che avete commesso per evitare che domani ci sia un altro Ambrogio Crespi che deve salutare per un tempo infinito i propri bambini e che viene lasciato ai cancelli di un carcere da una moglie, un fratello, una cognata e due nipoti. Imparate dai vostri errori. Diveniate speranza”