Mancata chiusura ospedale Alzano, Nas acquisiscono atti in Regione Lombardia
I carabinieri si sono presentati nella sede dell'assessorato al Welfare, guidato da Giulio Gallera, per acquisire documenti sulla catena di errori che hanno portato all'esplosione del focolaio lombardo, a cui TPI ha dedicato un'inchiesta a puntate
Mancata chiusura ospedale Alzano, Nas acquisiscono atti in Regione
Qualcosa si muove nell’indagine sulla mancata chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo e a cui TPI ha dedicato un’inchiesta a puntate: i Nas di Brescia infatti hanno acquisito alcuni documenti nella sede della Regione Lombardia. L’accesso agli atti da parte degli agenti è avvenuto nella giornata di mercoledì 29 aprile, quando i carabinieri si sono presentati negli uffici dell’assessorato al Welfare, guidato da Giulio Gallera.
Al centro dell’indagine della procura di Bergamo c’è la controversa chiusura del pronto soccorso, quel 23 febbraio, a causa dei primi due casi di Coronavirus riscontrati all’interno della struttura e la successiva riapertura – qualche ora dopo – senza che i locali fossero stati prima sanificati. Fu il primo di una serie di tragici errori che hanno portato la provincia di Bergamo a diventare il focolaio di Covid-19 più grande d’Italia. Nei giorni successivi (il 2 marzo) sarebbe arrivata al governo anche la richiesta – da parte dell’Istituto superiore di sanità – di istituire una zona rossa nel comune di Alzano e in quello di Nembro. Cosa mai avvenuta.
Secondo quanto risulta, nel loro sopralluogo in Regione i Nas hanno acquisito anche atti sulle Rsa bergamasche, la cui situazione su contagi e morti è altrettanto critica. L’ipotesi di reato è epidemia colposa.