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“Lo tenevo, poi l’ho perso”: la testimonianza del fratello di Simone Farinelli, morto nell’alluvione in Emilia

Immagine di copertina

“L’ho tenuto fino a che ho potuto, ma a un certo punto ho perso la presa. E non l’ho più sentito”, racconta Andrea, il fratello maggiore di Simone Farinelli, morto a 20 anni travolto dalla piena del rio Laurenzano, sull’Appennino bolognese [Chi era Simone Farinelli].

Nella serata di sabato 19 ottobre i due giovani erano diretti a Botteghino di Zocca, frazione del Comune di Pianoro dove abitavano con la madre e il suo compagno.

A un tratto la Toyota Yaris su cui viaggiavano è stata investita da un’onda: “Saranno state le 9.30 circa, stavamo tornando a casa”, racconta Andre Farinelli, 23 anni, intervistato dal Corriere della Sera. “Ho visto passare un’altra auto, addirittura più piccola della nostra, e mi sono detto: ‘Ce la facciamo anche noi’…”.

“Fino a quel momento – prosegue il giovane – nessun problema. Forse sarebbe bastato un metro più avanti e saremmo stati salvi, ma un’onda d’acqua improvvisa è arrivata giù dalla collina. E ci ha portato via”.

“Ero nel panico – ricostruisce Farinelli – ed è successo tutto molto in fretta. Ho tirato giù il finestrino, sono riuscito a uscire della macchina, a tirarmi su aiutandomi con lo specchietto e ad afferrare mio fratello. L’ho tenuto fino a che ho potuto, aggrappato a mia volta a qualcosa di robusto, ma a un certo punto ho perso la presa e non l’ho più sentito”.

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