Alluvione Emilia-Romagna, muore al telefono con la vicina: “Ho freddo, vedo i mobili che girano per casa”
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Fino all’ultimo la vicina, Marina Giacometti, ha cercato di convincerlo a scappare, a lasciare la sua casa al piano terra di via Marzari, mentre lei si era già rifugiata dalla figlia Martina, su al primo piano. Ma il signor Giovanni Pavani, 75 anni, di Castel Bolognese, è stato irremovibile: “A questa casa ci sono affezionato, Marina, ho messo i sacchi di sabbia alle finestre, vedrai che basteranno. Non mi muovo di qui”.
Ne era davvero convinto il signor Giovanni Pavani, 75 anni, mentre parlava al telefono con la sua vicina di casa che lo pregava di lasciare la sua casa al piano terra in via Marzari, a Castel Bolognese. Ed è lì che è stato trovato morto, travolto dalla piena del Senio che non gli ha dato scampo.
La drammatica morte di Pavani, una delle 13 vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna, è avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì mentre era al telefono con la vicina, Marina.
La conversazione durata 47 minuti è stata riportata dal Corriere della Sera. Terribili gli ultimi istanti: “Ho freddo, tanto freddo — ripeteva Gianni — L’acqua è entrata e sta salendo, vedo i mobili che girano per casa”. La sua amica gli ha detto di mettersi in piedi su un tavolo, mentre lei avrebbe chiamato i soccorsi. Poi il silenzio. Il corpo di Giovanni, pensionato ed ex operaio in una ditta imolese di mobili per ufficio, è stato trovato sotto due metri d’acqua.
È morto al telefono con lei, la notte tra martedì e mercoledì, il signor Gianni. Quarantasette minuti di conversazione fino a quando la piena del Senio è arrivata e non gli ha dato scampo.