Allarme folla per il weekend: check point alle stazioni e poliziotti nei centri storici
Si avvicina il weekend più caldo dell’anno: da nord a sud si muoveranno decine di migliaia di persone che raggiungeranno famiglie o seconde case. Il divieto di spostamento, in un’Italia che si suppone sarà totalmente gialla, scatterà lunedì 21 dicembre, fino a quella data stazioni, aeroporti e autostrade saranno prese d’assalto.
“Bisogna assolutamente evitare gli assembramenti: è legittimo che le persone possano in queste ore fare acquisti ed essere in giro, però non dobbiamo andare tutti nello stesso posto. E’ fondamentale se non vogliamo poi essere costretti a ulteriori restrizioni molto dure”, l’accorato appello del ministro della Salute Speranza. Ma sarà difficile frenare la folla che si muoverà lungo lo stivale e anche quella che nuovamente si riverserà nelle strade e nelle piazze per gli acquisti di Natale. Lo dimostra lo scorso weekend in cui, nonostante la pandemia, gli assembramenti nelle vie dello shopping sono stati importanti e pericolosi.
I controlli del Viminale
Il Viminale metterà in campo un dispositivo di controlli imponente. Sul tavolo diversi strumenti per contingentare i flussi, dai checkpoint con transenne ai contapersone ai sensi unici pedonali ai divieti di stazionamento. Ma il nodo non sembra sciogliersi così. C’è una circolare inviata dal capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi ai prefetti dopo le immagini dell’ultimo fine settimana. In campo ci sono possibili iniziative da concordare con i sindaci come la chiusura di strade e piazze, l’invito è di convocare d’urgenza i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di programmare gli interventi.
Lo sforzo più imponente sarà concentrato sugli spostamenti. Massima attenzione negli snodi chiave come Milano centrale e Roma Termini (molti treni a lunga percorrenza sono già esauriti per tutto il fine settimana): i viaggiatori avranno percorsi dedicati per il controllo della temperatura e del biglietto.
Sono partiti ieri i controlli dei viaggiatori in arrivo in Sicilia, così come disposto dall’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci per limitare il contagio del Coronavirus. Il governatore ha effettuato un sopralluogo all’aeroporto Fontanarossa di Catania dove ha incontrato gli operatori del Servizio sanitario regionale che effettueranno i tamponi rapidi ai passeggeri. “Nel primo giorno di avvio della mia ordinanza – ha detto Musumeci – ho verificato l’efficienza e l’organizzazione perfetta che abbiamo predisposto, in collaborazione con la società che gestisce lo scalo di Catania e la stessa cosa vale per l’aeroporto di Palermo. Non ci sono file, non c’è ressa, i passeggeri sono soddisfatti, la comunità siciliana è rassicurata dal fatto che chi rientra in Sicilia deve dimostrare di non essere positivo al Covid. Possiamo affrontare questo periodo natalizio con serenità, ma anche con grande senso di responsabilità. Questa postazione è stata immaginata e realizzata anche all’arrivo delle stazioni ferroviarie. Sono convinto che stiamo dando un esempio di grande efficienza”.
Non c’è bisogno di autocertificazione, fino a domenica, nell’Italia ormai quasi tutta in giallo, ma chi si muove o è diretto verso le zone ancora arancioni, Val d’Aosta, provincia di Bolzano, Toscana, Abruzzo e Campania verrà incanalato ( anche negli aeroporti) in percorsi diversi e sottoposto ad attenta verifica dell’autocertificazione. Almeno quindicimila gli uomini in campo, con una pianificazione di servizi speciali della Polfer anche a bordo dei treni e della polizia stradale per i controlli su strade e autostrade dove già da venerdì è previsto l’esodo verso sud e verso le seconde case.
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