Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:20
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Cospito in ospedale, il Comitato di Bioetica: “No a trattamenti medici contro la sua volontà”

Immagine di copertina

Da ieri Alfredo Cospito è sotto osservazione dei medici dell’ospedale San Paolo di Milano dopo che su indicazione degli specialisti del centro clinico del carcere di Opera è stato disposto il suo trasferimento alla luce dell’abbassamento di alcuni valori nel sangue.

L’anarchico ha sospeso l’assunzione di integratori e dallo scorso ottobre porta avanti uno sciopero della fame contro il regime di 41 bis disposto nei suoi confronti. In una lettera scritta in cella ha affermato di essere pronto a morire per la sua battaglia, e ha sempre detto di voler rifiutare qualsiasi tipo di alimentazione artificiale.

Sul tema si è espresso anche il Comitato Nazionale di Bioetica, condividendo il “rifiuto di adottare misure coercitive contro la volontà attuale” di Cospito e ritenendo che “non vi siano motivi giuridicamente e bioeticamente fondati che consentano la non applicazione della L.219/2017 nei confronti della persona detenuta, che, in via generale, può rifiutare i trattamenti sanitari anche mediante le Disposizioni Anticipate di Trattamento”.

Il Comitato scrive di non avere “alcuna legittimità giuridica, politica, morale ed etica per formulare un parere ‘ad personam’. Di conseguenza, la risposta ha un carattere generale”. Nel corso della seduta in sede decisionale la maggioranza dei componenti “ha ritenuto che, nel caso di imminente pericolo di vita, quando non si è in grado di accertare la volontà attuale del detenuto, il medico non è esonerato dal porre in essere tutti quegli interventi atti a salvargli la vita” e rileva che “la stessa Corte Europea dei Diritti Umani (Cedu) ha sostenuto di recente che né le autorità penitenziarie, né i medici potranno limitarsi a contemplare passivamente la morte del detenuto che digiuna”.

Per gli esperti “la nutrizione e l’idratazione artificiali possono essere rifiutate, anche mediante le Dat e la pianificazione condivisa delle cure” in quanto “il diritto inviolabile di vivere tutte le fasi della propria esistenza senza subire trattamenti sanitari contro la propria volontà – derivazione logica del diritto alla intangibilità della sfera corporea di ogni essere umano – costituisce un principio costituzionale fondamentale del nostro ordinamento”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Bambino di 7 anni precipita dalla seggiovia, ma si salva grazie alla neve fresca
Cronaca / Giallo a Lecco, cadavere di donna trovato sul ciglio della strada: forse vittima di un pirata
Cronaca / Roma, crolla albero in un parco giochi: donna di 45 anni muore sotto gli occhi dei tre figli
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Bambino di 7 anni precipita dalla seggiovia, ma si salva grazie alla neve fresca
Cronaca / Giallo a Lecco, cadavere di donna trovato sul ciglio della strada: forse vittima di un pirata
Cronaca / Roma, crolla albero in un parco giochi: donna di 45 anni muore sotto gli occhi dei tre figli
Cronaca / Roma, militare della Guardia di Finanza si spara nel bagno di un ristorante
Cronaca / Come sta Martina Voce, la 21enne italiana colpita con 30 coltellate dal suo ex a Oslo
Cronaca / Roma, chi suonerà al Concerto di Capodanno? Sfuma Daniele Silvestri, si pensa alla soluzione “vintage”
Cronaca / “Ha ucciso un anziano e ha provato a ucciderne altri 4”: arrestata falsa operatrice sanitaria
Cronaca / Alessandro Basciano: "In carcere ero in cella con un pedofilo e un femminicida"
Cronaca / Brescia, dipendente comunale ai domiciliari: ha sottratto 355mila euro dalle casse pubbliche
Cronaca / John Elkann: “Nostra madre ci picchiava. Lapo subiva più di tutti”