Il piccolo Alex è stato sottoposto a trapianto con le cellule del padre al Bambino Gesù di Roma
È l'ultima chance per il bambino affetto da linfoistiocitosi emofagocitica
Il piccolo Alex – il bambino affetto da linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) per il quale i genitori avevano lanciato un appello su Facebook per trovare un donatore compatibile – ha subìto il trapianto di cellule staminali emopoietiche. Cellule che arrivano dal midollo del suo papà. L’intervento, svoltosi il 20 dicembre 2018, è avvenuto all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma dopo il trasferimento dal Great Ormond Street di Londra.
Il bimbo, negli ultimi giorni, è stato sottoposto alla terapia di preparazione al trapianto allo scopo di distruggere le cellule portatrici del difetto genetico e responsabili della patologia. Le cellule del padre – il genitore compatibile con il figlio – dopo che sono state mobilizzate e raccolte dal sangue periferico, sono state instillate nel piccolo. Prima della fine di gennaio 2019, in via teorica, il percorso trapiantologico si sarà concluso.
Si tratta dell’ultima chance per il piccolo. “Ad oggi sono 50 i bambini trapiantati al Bambino Gesù con questa tecnica, e l’85 per cento dei casi si è risolto con una guarigione”, si legge sul sito dell’Associazione italiana linfoistiocitosi emofagocitica.
La reazione dei genitori
La famiglia di Alex, che mantiene riserbo sulla vicenda, ha ringraziato tutte le persone e gli enti coinvolti: “Il ministro della Sanità e il suo staff per il sostegno e l’attenzione ricevuti, il Centro Nazionale Trapianti e l’ADMO per l’impegno profuso nelle piazze italiane, ma anche i donatori nuovi e futuri che hanno deciso di dare una nuova speranza a tutte le persone malate e in attesa di un trapianto di midollo osseo per continuare a vivere”.
Parole di ringraziamento anche per “le diverse aziende ed associazioni, e in particolare il Gruppo UniCredit che, oltre al sostegno che ci ha dato, ha promosso numerose iniziative di sensibilizzazione alla donazione sia in Italia che all’estero”. Infine “e, non da ultimo per importanza, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, con tutti i medici e gli infermieri assiduamente impegnati nella qualificata e affettuosa assistenza prestata in queste ultime settimane. Rivolgiamo un sentito ringraziamento anche al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) Italiano e al National Health System (NHS) Inglese per avere reso possibile un trattamento così medicalmente sofisticato e di alto profilo”.