Alessia Pifferi partorì Diana in bagno, poi organizzò un finto battesimo per i regali
Alessia Pifferi partorì Diana in bagno, poi organizzò un finto battesimo per i regali
Per la figlia organizzò una festa di battesimo che non si tenne mai. Lo scopo, secondo quanto riferito agli inquirenti, solo quello di ricevere regali da amici e parenti. È solo una della molte bugie e mistificazioni attribuite ad Alessia Pifferi, la donna accusata dell’omicidio della figlia di 18 mesi, lasciata da sola in casa per sei giorni.
La 37enne, che sosteneva di essere una psicologa infantile, avrebbe addirittura mentito sulla morte della madre, raccontando nel paesino del bergamasco in cui viveva il suo compagno che si era ammalata di Covid. “Devo andare in Calabria per i funerali”, le parole ricordate da una negoziante.
Agli inquirenti Pifferi ha anche dichiarato di non essersi mai accorta di essere incinta della piccola Diana fino al momento del parto. Una falsità smentita dalla madre, tutt’ora in vita, che ha detto invece di essere stata a conoscenza della gravidanza della figlia fin dal terzo mese.
“Mi sono accorta quando ho iniziato ad avere forti dolori alla schiena”, il racconto di Pifferi agli inquirenti, che ha dichiarato di aver partorito la bambina “da sola nel bagno dell’appartamento del mio compagno”. La bambina aveva poi trascorso il primo mese di vita in ospedale, dove era poi tornata due mesi dopo per una febbre molto alta a causa di una patologia ai reni, per il parto prematuro. In quel momento si trovava con la nonna, che la stava tenendo mentre la 37enne era in vacanza a Montecarlo con il compagno di Leffe, in provincia di Bergamo. “Volevo portarla con me, ma poi alla fine l’ho lasciata da mia madre”, ha raccontato.
La donna, accusata di omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi, ha dichiarato agli inquirenti che la bambina è sempre stata in salute ed era “meno vivace del solito” solo negli ultimi giorni. Una versione però smentita dai vicini di casa, che vedevano invece una bambina “come intimorita da lei”. “Appena Diana si agitava o voleva avvicinarsi agli altri bambini veniva ripresa in modo brusco dalla mamma”, hanno riferito a Il Corriere della Sera. Un’amica di famiglia ha invece parlato agli investigatori di una festa di battesimo organizzata da Pifferi ma mai tenuta. Secondo quanto dichiarato dalla donna, la finalità sarebbe stata unicamente quella di “scroccare” regali da amici e parenti sfruttando la figlia.
Domani sarà il giorno dell’autopsia della bambina, che dovrà appurare se le siano stati somministrati tranquillanti. Se confermato, questo spiegherebbe perché i vicini non hanno avvertito rumori nei sei giorni in cui la bambina è stata lasciata sola.