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Alessia Pifferi, la polizia: “Lasciava la figlia sola a casa e usciva in limousine da 500 euro a notte”

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Alessia Pifferi, la polizia: “Lasciava la figlia sola a casa e usciva in limousine da 500 euro a notte”

Continua il processo a carico di Alessia Pifferi, la 38enne imputata dell’omicidio della figlia di 18 mesi. Durante l’udienza in tribunale a Milano, sono emersi nuovi dettagli sullo stile di vita della donna, accusata di aver lasciato morire la bimba di stenti, a luglio dello scorso anno.

La polizia, ha spiegato Marco Calì, capo della squadra mobile, ha ricostruito i movimenti dell’imputata nei giorni precedenti la tragedia, tramite l’analisi delle telecamere presenti nella zona dell’abitazione di Pifferi a Milano e in quella del compagno a Leffe, in provincia di Bergamo. Secondo quanto emerso, Pifferi si era spostata diverse volte dalla casa del compagno usando sempre taxi privati, spendendo per ogni corsa circa 300 euro.

Gli agenti hanno anche scoperto che In un’occasione avrebbe noleggiato una limousine per trascorrere una serata con l’uomo, arrivando a spendere 536 euro. A un’amica si era giustificata dicendo che il veicolo serviva per la festa di battesimo della bambina. In realtà la mattina successiva Pifferi aveva chiamato un taxi privato per rientrare da Leffe a Milano, per poi fare ritornoa Leffe nel primo pomeriggio. Un’indicazione, secondo la polizia, che quel giorno non si tenne alcun battesimo.

“Tutto ciò ha evidenziato anche un tenore di vita molto superiore alle sue reali possibilità, tant’è che dall’esame del telefonino e delle chat presenti, è emerso che per potersi permettere questo stile di vita, la donna incontrava spesso uomini facendosi pagare”, ha osservato Calì.

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