Migranti, nave Alan Kurdi della Ong Sea Eye salva 65 persone al largo della Libia
Alan Kurdi migranti Libia | Nelle prime ore di venerdì 5 luglio, la nave della Ong tedesca Sea Eye, la”Alan Kurdi”, ha salvato 65 persone in zona Sar libica nel mar Mediterraneo e adesso attende una risposta dalle autorità marittime di Malta, Roma e Tripoli, a cui ha lanciato un appello per la presa in carico dei migranti.
Il gommone con a bordo i migranti, ha spiegato la ong, aveva un motore funzionante e sufficiente carburante, ma gli occupanti non avevano a disposizione telefoni satellitari o GPS. “Senza alcuna conoscenza nautica e senza telefoni, il loro destino era segnato”, ha detto Gorden Isler, della ‘Alan Kurdi’, battezzata in ricordo del bambino siriano trovato morto nel 2015 su una spiaggia turca e la cui foto fece il giro del mondo.
Am Freitagmorgen entdeckte die erste Wache der #AlanKurdi ein blaues Schlauchboot mit 65 Menschen, rund 34 Meilen von der libyschen Küste entfernt. Die Menschen wurden evakuiert und sind nun an Bord der “Alan Kurdi”. Die Libyschen Behörden antworten nicht. pic.twitter.com/TOIeLA0Q4N
— sea-eye (@seaeyeorg) 5 luglio 2019
Il salvataggio segue quello effettuato dalla nave Alex della Ong Mediterranea, con a bordo 54 migranti salvati ieri in acque Sar libiche, la nave è arrivata alle 4 di questa mattina a 12 miglia da Lampedusa.
Tra le 54 persone ci sono 11 donne, di cui 3 incinte e una in gravi condizioni, e 4 bambini.
Malta ha intanto offerto il porto per lo sbarco. A seguito di contatti tra i governi maltese e italiano è stato deciso che Malta trasferirà i migranti a bordo di una nave delle forze armate di Malta e saranno accolti a Malta.
Da bordo della Alex, Alessandra Sciurba – portavoce della piattaforma umanitaria italiana Mediterranea – smentisce con decisione, “e amarezza” aggiunge, le notizie di stampa circolate negli ultimi minuti.
“Purtroppo – afferma Sciurba – non c’è nessuna nave delle Forze Armate in arrivo da Malta per trasbordare e prendersi in carico le 54 persone che sono a bordo del nostro veliero.”
“Il nostro capo missione – prosegue la portavoce di Mediterranea – ha appena parlato con il Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma il cui responsabile ha affermato che non c’è alcuna intenzione di organizzare il trasferimento con mezzi militari maltesi o italiani.”
“Intanto – conclude Sciurba – la condizione di donne, bambini e uomini a bordo della Alex, ancora bloccata al largo di Lampedusa, si sta rapidamente deteriorando. La concessione di un porto sicuro di sbarco è urgente.”