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Home » Cronaca

Malta nega ad Alan Kurdi l’accesso nelle sue acque territoriali

Immagine di copertina
Creadit: Sea Eye

Alan Kurdi Malta nega l’accesso

Alan Kurdi Malta – Malta ha deciso di negare alla nave Alan Kurdi dell’ong tedesca Sea Eye, con 65 migranti a bordo, l’accesso alle sue acque territoriali. Il governo ha incaricato le forze armate di “intraprendere le azioni appropriate se la nave dovesse entrare” entro le 12 miglia dall’arcipelago. La nave nella notte aveva deciso di fare rotta dalle acque al largo di Lampedusa verso Malta.

L’imbarcazione di salvataggio Alan Kurdi dell’Ong tedesca Sea Eye aveva salvato 65 migranti a 30 miglia dalle coste libiche nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 luglio 2019.

Il Viminale aveva notificato al comandante della Alan Kurdi il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane.

“È una nave tedesca, possono andare in Germania”, ha dichiarato il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini rispondendo a una domanda al suo arrivo al Villaggio Coldiretti a Milano.

“Abbiamo notificato il divieto di ingresso nelle acque territoriali, se disubbidirà ci saranno tutte le conseguenze del caso. Chi infrange le leggi in Italia risponde delle sue scelte”, ha aggiunto.

Alan Kurdi, dopo aver stazionato al largo di Lampedusa, aveva quindi deciso di fare rotta verso Malta. Il governo dell’isola ha però deciso di negare l’ingresso all’imbarcazione.

Alan Kurdi Malta | Il caso della nave Alex di Mediterranea

Nel frattempo, nella notte tra sabato 6 e domenica 7 luglio, il Viminale ha disposto lo sbarco nel porto di Lampedusa dei 41 migranti a bordo della nave Alex della Ong Mediterranea, nonché il sequestro della nave stessa.

Il ministero dell’Interno ha anche comunicato che l’equipaggio è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Anche sul caso di Alex c’era stato un braccio di ferro tra Italia e Malta, un’ipotesi di accordo per la presa in carico da parte dell’isola di quei 41 migranti che non si è poi realizzata.

Il vicepremier e ministro dell’Interno dalla sua pagina Facebook aveva intimato alla nave di sbarcare a Tunisi, che era il posto più vicino all’imbarcazione.

“Se non dirigeranno verso Malta, è chiaro che sarà l’ennesimo atto di disobbedienza, violenza e pirateria: io non mollo!”.

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