Al concorso per pulire le strade di Napoli 26000 candidati tra cui più di mille laureati
La speranza di trovare un impiego stabile e decentemente remunerato ha portato oggi oltre 26 000 candidati al concorso per diventare operatore ecologico nell’azienda Asìa a Napoli, con appena 500 posti disponibili. Un “numero chiuso” di fatto più selettivo di quello del test di medicina. Mentre imprenditori e ristoratori inveiscono in diretta tv contro i “giovani nullafacenti” e il reddito di cittadinanza perché non riescono a trovare personale, l’offerta di lavoro nella raccolta dei rifiuti ha attratto disoccupati e precari di tutte le età, il 4% dei quali è laureato.
Laureati in giurisprudenza, genitori che si barcamenano tra mille impieghi e lavoretti, anche alcuni provenienti dal Nord, si sono riuniti per rispondere a un quiz di 50 domande. “Vorrei da questa selezione quella serenità che mi manca da 45 anni – racconta Gennaro Berlingieri al Corriere della Sera – Faccio mille mestieri, ora arrangio nei ristoranti nei fine settimana. Non ho null’altro. Solo con lo stipendio di mia moglie non ce la facciamo e lei mi ha spinto a partecipare. Nasco nel mondo alberghiero: sono passato dal pulire i bagni alla cucina, ma pensano di pagarti 40 euro al giorno per 15 ore di lavoro e comprarsi la tua vita”.
Lo stipendio proposto è di 1 300 euro netti al mese. Il contratto è a tempo pieno e indeterminato. Duecento posti saranno assegnati a giovani tra i 18 e i 29 anni. Sempre alla Repubblica, una laureata di giurisprudenza ha raccontato: “ho un figlio disabile e fare l’avvocato non mi consentirebbe di dedicargli tempo. Poi ho scoperto lavorando in Asìa che non è assolutamente un mestiere degradante e umiliante. Sono addetta allo spazzamento, all’inizio mi vergognavo ma poi mi sono fatta apprezzare e l’azienda ci tratta bene”. Molti ambiscono ad una professione che considerano utile “mi piacerebbe pulire le strade della mia città,” dice un candidato al quotidiano “voglio vedere da vicino come funziona l’apparato pubblico”.