Agitu è stata uccisa, ma il suo sogno vive ancora: gara di solidarietà per salvare la fattoria delle capre felici
Una raccolta fondi per far continuare il sogno di Agitu Ideo Gudeta, l’imprenditrice uccisa e violentata il 29 dicembre scorso da Adams Suleiman, collaboratore della sua azienda agricola che con costanza e impegno era riuscita a creare in Trentino. La storia della sua piccola realtà, che al momento conta 11 ettari, 80 capre e qualche gallina, ha generato centinaia di richieste da tutta Italia di persone pronte ad occuparsi dei suoi animali.
Una valanga di solidarietà che ha spinto le istituzioni locali a prendere una posizione: il sogno di Agitu deve continuare in Valle dei Mocheni, la valle dove la pastora aveva scelto di trasferirsi dopo aver sperimentato altri posti in giro per il Trentino. Se per ora sono le amministrazioni locali di Frassilongo e Fierozzo, due paesi limitrofi, assieme ad altre associazioni del territorio, ad occuparsi dell’attività della donna, sia per ragioni di residenza che di proprietà dei terreni di Agitu, l’idea alla base è quella di riuscire a continuare il suo sogno.
A farsi portavoce di questa scelta è Stefano Moltrer, giovane ex sindaco di Palù del Fersina, un comune ad un quarto d’ora di macchina da Frassilongo, e presidente dell’associazione allevatori locali “De Hirtn ont de Pletzet goas Van Bersntol”, che sta gestendo la stalla e gli animali della donna: “La risposta di attivismo per arginare la sconfitta, alleviare il dolore, riscattare, ricordare Agi è davvero impressionante in queste ore – scrive sul suo profilo Facebook -. Io, noi, comunità locale delle terre erte, pensiamo si debba come sempre fare quel che si può in ogni occasione, il possibile. Agi era una di noi e nella situazione attuale vogliamo aiutarla come faremmo con qualsiasi persona che vive e ha deciso di vivere qui. Pensavamo di accogliere subito l’invito di alcune aziende trentine per l’affido degli animali ma dopo vari incontri e telefonate ricevute da molti sostenitori abbiamo deciso per ora, di impegnarci nei prossimi mesi a tenere in Valle il sogno di Agi”.
In questi giorni infatti molte aziende trentine si sono dette disposte ad accudire o a prendere in gestione gli animali, ma, come sottolinea lo stesso Moltrer, “c’è bisogno di una regia comune” perché Agitu era in affitto e tutti i suoi animali si trovano su proprietà privata. Ma è stato proprio il tam-tam sui social e le tante richieste di solidarietà a spingere gli amministratori, già pronti ad affidare capre e galline agli interessati, a fare un passo indietro. L’attività di Agitu rimarrà lì dove aveva deciso la sua stessa proprietaria, ma per farlo c’è bisogno dell’aiuto di tutti, anche di chi sta più in alto. Ed è così che i locali si sono organizzati e hanno chiamato anche un nome della politica nazionale, ancora ignoto.
“Ringraziamo i sindaci di Frassilongo e Fierozzo che hanno dato pieno appoggio a questa nuova possibilità – scrive il presidente degli allevatori locali – Ringraziamo le oltre 100 telefonate ricevute e infiniti messaggi di sostegno concreto per dare una mano. Pure da associazioni Etiopi si è tesa una mano. Ringrazio il sindaco di Trento Franco Ianeselli, che si è subito attivato per darci appoggio. Stiamo strutturando assieme una raccolta fondi che verrà comunicata tra pochi giorni da un grande nome della politica nazionale che ha fatto del suo corso un’impronta di vita per temi sulla libertà e il femminismo”.
Ora la priorità è raccogliere fondi. “Agi aveva avviato un sogno imprenditoriale non da poco e sicuramente si cercherà di aiutare la famiglia e perché no, pensare di ricordare con una cosa concreta, con un progetto tangibile lei e il suo paese ed il suo mondo, sarebbe una cosa utile e bella. Per i tanti che chiedono informazioni sugli animali, domani saremo con i responsabili veterinari per valutare la situazione. Una nostra collaboratrice locale nonché già allevatrice di capre si è resa disponibile al loro sostentamento e gestione insieme alla nostra associazione”.
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