Famiglia di Mestre affitta casa per girare l’Italia ma la seconda ondata sconvolge i piani: “Ora viviamo in camper”
Una famiglia di Mestre, padre, madre e due figli, da settembre vive in camper dopo aver affittato la propria casa per finanziare il viaggio che avrebbe dovuto portarli a Capo Nord, nella parte più settentrionale della Norvegia. A scombussolare i piani della famiglia per ben due volte è stata la seconda ondata di Covid-19: il giro dell’Europa programmato si è trasformato in un percorso in lungo e in largo per l’Italia, che si sarebbe dovuto concludere sei mesi dopo in Sicilia, ma con l’introduzione di regioni gialle e rosse, l’itinerario di viaggio è stato stravolto di nuovo.
“Le notizie della seconda ondata di virus ci hanno convinto a tornare lentamente verso il Veneto, dove però la nostra casa è occupata”, ha raccontato al Corriere della Sera Alberto Perin, che con la compagna Giorgia Maroni e i figli Alvise, 4 anni, e Simone, 2 anni, ha girato Lazio, Umbria, Basilicata e Puglia. “Attraverso le zone gialle, siamo arrivati in Trentino, ora siamo fermi qua”. La famiglia trascorrerà il Natale proprio in Trentino. “Lo passeremo in famiglia, isolati ma felici, ripensando a tutte le persone che abbiamo incontrato, ai paesaggi che abbiamo fatto ammirare ai nostri figli”.
Perin racconta che l’idea del viaggio è arrivata dopo il suo licenziamento. “A marzo ho saputo che il mio contratto nel settore dell’automotive non sarebbe stato rinnovato”, dice. “Giorgia si era licenziata un anno fa per seguire i bimbi piccoli. È stato lì che abbiamo deciso di mollare tutto e di partire per questa avventura che avrebbe rafforzato ancora di più la nostra famiglia. Per finanziare il viaggio, abbiamo messo in affitto casa nostra: qualche centinaia di euro per coprire le spese”.
Gli imprevisti li hanno colti di sorpresa ma di certo non demoralizzati, così proseguono il loro viaggio documentandolo sul loro profilo Instagram “Camp-eroi”. “Abbiamo voluto insegnare qualcosa ai nostri figli: nessuna impresa è impossibile, soprattutto se l’obiettivo è quello di allargare i propri orizzonti e in un certo senso di arrangiarsi, di navigare a vista come marinai”, dice Perin. “Ci piacerebbe che i nostri figli ricordassero questo periodo che in qualche modo ci ha cambiato, e che ne parlassero ai loro compagni di scuola, un giorno”.
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