Il racconto della tassista che accompagnava Achille Costacurta: “Urlava e tirava pugni, era fuori di sé”
Il racconto della tassista che accompagnava Achille Costacurta
Urla, calci e pugni: è la folle notte di Achille Costacurta iniziata prima a bordo di un taxi di Milano e terminata con un pugno a un vigile e una denuncia a piede libero per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
A raccontare quanto è successo nei dettagli è la tassista Carla, nome di fantasia, che ha ricostruito quanto accaduto in un’intervista a Il Giorno.
“Ho avuto paura” ha dichiarato la donna, che poi ha rivelato di aver caricato sulla sua auto il figlio dell’ex calciatore Billy Costacurta e Martina Colombari alla Stazione Centrale di Milano: “Sono arrivata lì per rispondere a una chiamata al radiotaxi. Lui è salito in macchina: indossava una camicia a fiori, un paio di pantaloncini e un cappello di paglia e aveva un trolley con sé. Non l’ho riconosciuto, non sapevo chi fosse. Mi ha detto di portarlo in un locale di via Savona”.
Dopo pochi minuti, Achille Costacurta ha iniziato a pronunciare “frasi senza senso, per poi abbassare i finestrini e urlare a ciclisti e passanti”.
“Ha cominciato a dare pugni alla parte interna degli sportelli, ferendosi alle mani: gridava ed era sempre più agitato, era completamente fuori di sé” ha raccontato ancora la tassista.
“All’altezza delle Colonne di San Lorenzo – si legge sul quotidiano – il diciottenne si sfila le scarpe dai piedi e le lancia per strada”.
La tassista minaccia di chiamare la polizia, mentre il 18enne apre lo sportello della macchina minacciando di scendere in corsa: “Io mi sono messa a urlare. Lui è piombato nello spazio tra i due sedili anteriori, dandomi una botta alla spalla (che mi fa ancora male) e strappando la dashcam sul cruscotto: ha detto che non sopportava le telecamere”.
“Rischiavamo di andare a schiantarci, mettendo a repentaglio la nostra vita e quella dei passanti” ha aggiunto Carla.
La donna scende per chiedere aiuto alla polizia municipale e Achille Costacurta sferra un pugno a uno degli agenti: “Sono riusciti a immobilizzarlo e a portarlo nei loro uffici: solo quando ho formalizzato la denuncia, ho saputo dagli agenti che si trattava di Achille Costacurta”.
“In tanti anni di lavoro, non mi era mai capitata una situazione del genere: sì, ho avuto a che fare con ragazzi ubriachi, specie nei weekend, ma l’altra sera ho avuto paura. Mi spiace per quel ragazzo: ho cercato di avere un approccio materno, non è bastato”.