Braccianti, il sindacalista Aboubakar Soumahoro ricevuto da Conte dopo essersi incatenato a Villa Pamphili
Il sindacalista Aboubakar Soumahoro, che rappresenta i migranti che lavorano nei campi in Italia, è stato ricevuto insieme a una delegazione di braccianti dal premier Giuseppe Conte dopo essersi incatenato a Villa Pamphili, dove sono in corso gli Stati generali, e aver iniziato uno sciopero della fame per chiedere più diritti per i lavoratori agricoli. “Rimarrò finché il Governo non ci darà risposte chiare su 3 punti: riforma della filiera agricola; varo di un piano nazionale sull’emergenza lavoro e cambio dalle politiche migratorie”, ha spiegato il sindacalista. “Non lasciateci soli in questa battaglia ma portateci la vostra solidarietà e il vostro sostegno” ha scritto su Twitter, “per far sentire ad una politica sorda il grido di dolore dei lavoratori della terra”. “Il Governo ascolti le sofferenze, i sogni e le speranze di tante donne e uomini” si legge nel tweet di Soumahoro.
“Siamo appena usciti dall’incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel quale abbiamo presentato le nostre proposte”, ha scritto in un tweet successivo il sindacalista. “Vi ringrazio tutte e tutti per il sostegno e la solidarietà. Continuiamo a lottare per la nostra comunità”.
Siamo appena usciti dall’incontro con il Presidente del Consiglio @GiuseppeConteIT, nel quale abbiamo presentato le nostre proposte. Vi ringrazio tutte e tutti per il sostegno e la solidarietà. Continuiamo a lottare per la nostra comunità. #nonsonoinvisibile pic.twitter.com/0HihYVZuoh
— Aboubakar Soumahoro (@aboubakar_soum) June 16, 2020
Anche le Sardine hanno condiviso la protesta dei braccianti e il sindacalista è stato raggiunto da Jasmine Cristallo, portavoce nazionale del movimento e referente per la Calabria. “Come Sardine aderiamo sia nella sostanza che nello stile alla sfida lanciata da Aboubakar”, si legge in una nota del movimento. “Una proposta umile, intelligente e rivoluzionaria. Aggregare le battaglie, farsene carico senza interessi elettorali, arrivare alla radice dei problemi: questo è l’inizio di quella grande “coalizione”, dialogo e speranza che auspichiamo da mesi. Noi ci siamo con tutte le nostre forze e tutti i mezzi e le speranze possibili. Torniamo a dialogare, torniamo umani, torniamo a fare politica tutti insieme. Se non siamo capaci di aggregarci intorno a un simbolo, aggreghiamoci intorno a un’idea. Gli invisibili saranno visibili, non con le parole ma con i fatti”.
Contro l’iniziativa è intervenuto il leader della Lega Matteo Salvini. “Cancellare i decreti Sicurezza, regolarizzare tutti i clandestini, regalare la cittadinanza a chi nasce in Italia, dice il sindacalista idolo della sinistra e di Fabio Fazio. E poi? Un insulto a milioni di italiani, e di immigrati regolari, in difficoltà”, ha scritto Salvini su Facebook linkando un’intervista a Soumahoro. “La Lega fermerà il delirio anti-italiano di Pd e 5 stelle, dentro e fuori il Parlamento”, aggiunge il leader del Carroccio, usando l’hashtag #primagliitaliani.
Le richieste dei braccianti
Soumahoro e la delegazione di braccianti che lo accompagna hanno illustrato le loro richieste: “un piano nazionale di emergenza lavoro per assorbire le persone che oggi sono senza occupazione e tutelare coloro i quali rischiano di perdere il posto di lavoro a causa della crisi sanitaria; una riforma della filiera agricola per consentire ai cittadini di consumare un cibo eticamente sano e quindi liberare i contadini e i braccianti dallo strapotere dei giganti del cibo che favoriscono lo sfruttamento del caporalato – sia quello digitale che quelle dei colletti bianchi e, infine, un cambiamento delle politiche migratorie con uno stop alle politiche razziali e una regolarizzazione di tutti gli invisibili con il rilascio di un permesso di soggiorno per emergenza sanitaria convertibile per attività lavorativa insieme con la cancellazione dei decreti sicurezza, degli accordi con la Libia e della legge Bossi-Fini, garantendo la cittadinanza ai bambini cresciuti in Italia”. La protesta, ha annunciato l’attivista, andrà avanti “fin quando una politica che non sente il dramma dei precari, dei disoccupati, delle famiglie e soprattutto degli esclusi e degli invisibili, non ascolterà il grido dei nostri giovani”. Aboubakar Soumahoro contesta che ci sia una carenza di manodopera nei nostri campi. “Ciò che manca” dice, “sono i diritti di braccianti che continuano a fare la fame nonostante lavorino dall’alba al tramonto. Per loro chiediamo e vogliamo risposte concrete”.
Leggi anche: 1. Aboubakar Soumahoro: “Io, sindacalista dei braccianti, vi racconto chi era Soumayla Sacko, ucciso in Calabria” /2. “Tu sali davanti o non entri nel taxi”: Aboubakar Soumahoro vittima di razzismo a Roma