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Abbiategrasso, parla la prof accoltellata: “Non odio quel ragazzo, ma almeno i genitori dovevano scusarsi”

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Abbiategrasso, la prof accoltellata: “Almeno i genitori dovevano scusarsi”

Elisabetta Condò, la prof accoltellata da un suo studente ad Abbiategrasso, non porta rancore nei confronti del ragazzo, ma si aspettava quantomeno delle scuse da parte dei suoi genitori: a dichiararlo è stata lei stessa in un’intervista a La Repubblica.

“Ho ricevuto tanta solidarietà, ma mi resta un grande dispiacere – dichiara l’insegnante – Non aver ricevuto nessuna parola di scuse dalla famiglia del ragazzo che mi ha aggredita. A lui auguro il meglio. Non provo rancore. Spero che lasci presto il carcere e che ritrovi serenità”.

La professoressa rivela di stare meglio: “Il braccio e la testa sono ancora doloranti. Sono sotto dolorifici e antibiotici, tra un mesetto toglierò il gesso. Poi mi attende una lunga riabilitazione”.

Riguardo alla mattinata in cui è stata aggredita, l’insegnante rivela di ricordare “Poco. Non mi sono resa conto subito di essere stata accoltellata. All’inizio pensavo di essere stata colpita da qualcosa che cadeva dal soffitto, magari un lampadario. Ero di spalle piegata su un banco, ho sentito il primo taglio fortissimo al collo. Ho girato il braccio per difendermi e ho sentito i fendenti dall’alto che mi colpivano. È durato tutto pochi secondi”.

“Sono corsa fuori dall’aula da sola, i ragazzi sono rimasti bloccati dentro – ha raccontato ancora Elisabetta Condò – Ho gridato aiuto. È allora che ho visto il sangue schizzare fuori dal braccio. Tutti gridavano, è stato un momento di grande confusione. Una ragazza della classe vicina mi ha dato una felpa per fermare l’emorragia. Avevo il braccio aperto, un collega lo ha sorretto tenendo chiusa la ferita”.

Sui motivi dell’aggressione, l’insegnante rivela: “Non ho una spiegazione. Il ragazzo non aveva una situazione critica, non rischiava l’anno. Le note che aveva erano di febbraio per compiti che non aveva fatto. C’era stata qualche piccola ragazzata di recente, come lo spray maleodorante sparso in classe insieme ad altri due compagni. Per questo la coordinatrice, non io, aveva convocato i genitori dal preside. Dovevano incontrarsi martedì, il giorno dopo i fatti”.

Sullo studente che l’ha accoltellata dichiara: “Aveva avuto un calo scolastico, forse più nelle mie materie che in quelle scientifiche, e molte assenze nell’ultimo periodo. Ma l’anno non era compromesso. In Italiano ha più della sufficienza, forse avrebbe rischiato di avere Storia a settembre, ma nemmeno quello. Sì, era stato avvisato dalla coordinatrice che rischiava il 5 in condotta per le interruzioni delle lezioni, tra l’altro non le mie, ma nulla lasciava presagire una cosa del genere”.

“Gli auguro il meglio, spero che riesca a recuperare la serenità. Il mio auspicio è che venga curato nel modo migliore, e che non resti in carcere. Non ho mai creduto e non credo che sia utile. Spero che per lui vada tutto per il meglio” aggiunge la donna riguardo al suo aggressore.

L’insegnante, poi, rivela di non aver ricevuto delle scuse da parte della famiglia: “Purtroppo no. Mi è dispiaciuto molto non aver avuto dalla famiglia nessun tipo di contatto o comunicazione, magari tramite l’avvocato. Non me lo aspettavo dal ragazzo, che è sicuramente sotto choc, ma almeno dai genitori mi sarei attesa un’espressione di vicinanza o dispiacere. Nessuna parola. Comunque non porto nessun rancore. Voglio che il mio studente recuperi equilibrio e normalità”.

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