1 maggio, l’omelia di Papa Francesco: “Dignità del lavoro calpestata, oggi ancora tanti schiavi”
Le parole del Pontefice in occasione della mattutina messa che si è tenuta a Santa Marta
1 maggio, Papa Francesco: “Anche oggi tanti schiavi, il lavoro va giustamente retribuito”
Durante l’omelia a Santa Marta, celebrata nella mattinata del 1 maggio, Festa dei lavoratori, Papa Francesco ha dichiarato che ancora oggi “ci sono tanti schiavi” e che il lavoro va “giustamente retribuito”. “Il lavoro non è che la continuazione del lavoro di Dio: il lavoro umano è la vocazione dell’uomo ricevuta da Dio al fine della creazione dell’universo” ha dichiarato il Pontefice sottolineando poi che “Il lavoro è quello che rende simile l’uomo a Dio, perché con il lavoro l’uomo è creatore, è capace di creare, di creare tante cose, anche creare una famiglia per andare avanti”. Secondo Papa Francesco il lavoro “ha dentro di sé una bontà e crea l’armonia delle cose e coinvolge l’uomo in tutto: nel suo pensiero, nel suo agire, tutto. L’uomo è coinvolto nel lavorare. È la prima vocazione dell’uomo: lavorare. E questo dà dignità all’uomo. La dignità che lo fa assomigliare a Dio. La dignità del lavoro”.
Il Papa ha poi raccontato un episodio capitatogli in una Caritas, quando ha incontrato un uomo, senza lavoro, che si era recato lì per cercare qualcosa da mangiare per la sua famiglia. “Un dipendente della Caritas ha detto: ‘Almeno lei può portare il pane a casa’. ‘Ma a me non basta questo, non è sufficiente’, è stata la risposta: ‘Io voglio guadagnare il pane per portarlo a casa’. Gli mancava la dignità, la dignità di ‘fare’ il pane lui, con il suo lavoro, e portarlo a casa. La dignità del lavoro, che è tanto calpestata, purtroppo”. “Nella storia abbiamo letto le brutalità che facevano con gli schiavi: li portavano dall’Africa in America, io penso a quella storia che tocca la mia terra, e noi diciamo ‘quanta barbarie’. Ma anche oggi ci sono tanti schiavi”. Il Pontefice, quindi, ha invitato a pregare “per tutti i lavoratori, perché a nessuna persona manchi il lavoro e tutti siano giustamente pagati, possano godere della dignità del lavoro e della bellezza del riposo”.
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