Verona, al Festival della Bellezza i relatori sono quasi tutti uomini: è polemica
Festival della bellezza di Verona, ma i relatori sono quasi tutti uomini: è polemica
A Verona, fino al 19 settembre, è previsto il Festival della Bellezza, un evento che si svolge tra il teatro romano e l’Arena e che quest’anno ha fatto molto parlare di sé per l’assenza di donne nel corpo dei relatori. Escludendo l’attrice Jasmine Trinca, infatti, i restanti 21 incontri saranno gestiti da uomini. Una scelta che ha spinto le giornaliste del comitato Giulia a pubblicare via social (Facebook) una lettera aperta agli organizzatori della rassegna: “Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni in merito al panel essenzialmente maschile del “Festival della Bellezza”, da colleghe giornaliste e non solo. Siamo sconcertate e imbarazzate per questa vostra scelta, che denuncia mancanza di sensibilità, di curiosità e di voglia di innovazione”. E ancora si legge: “Parlerete di Eros e Bellezza, di amore, al maschile? È questo secondo voi il mondo che ci circonda e che ci aspetta?”.
Sono tante le voci che hanno alimentato la protesta sui social, utilizzando l’hashtag #tuttimaschi. Ad esempio Valeria Parrella, tra i finalisti del Premio Strega 2020 dove aveva già espresso seppur sottilmente la sua idea in merito, ha scritto su Twitter: “Una buona pratica per evitare il #tuttimaschi è quella di chiedere come è composto il programma prima di aderirvi, oppure riservarsi di aderirvi se rispetta un’equità di genere. O, se la frittata è fatta, andar via”. O ancora la scrittrice Letizia Pezzali: “Il Festival della Bellezza si tiene in Arabia Saudita, presumo. #TuttiMaschi. O mi perdo qualcosa? Correggetemi se sbaglio. Comunque raghe perché non organizziamo un Festival della Bruttezza? Peraltro è un argomento meraviglioso”.
D’altro canto, l’organizzazione del Festival della Bellezza invece ha spiegato di “essere molto dispiaciuta per le polemiche in una stagione che ha richiesto un particolare impegno per tenere viva la cultura e ritrovare la condivisione tra le persone”. In più, precisano che il programma iniziale era diverso. “Erano previsti eventi ideati per il Festival da artiste come Charlotte Rampling, Ute Lemper, Jane Birkin e Patti Smith, che sono state impossibilitate a partecipare per le problematiche relative al Covid. Molte altre figure femminili sono state invitate, ma non se la sono sentita di intervenire in un periodo difficile in un contesto particolare come l’Arena di Verona. Chi conosce il Festival sa qual è lo spirito che lo anima e le riflessioni che vengono proposte. Da Catherine Deneuve a Lella Costa, da Patti Smith a Laura Morante, da Fanny Ardant a Melania Mazzucco, le donne sono sempre state protagoniste, invitate per il loro pensiero e il loro talento, elementi distintivi nel mondo della cultura e dell’arte in cui è indifferente l’appartenenza a un genere”. E c’è chi su Twitter precisa anche che i relatori saranno anche tutti maschi, ma l’immagine nel poster del Festival raffigura una donna.
1. Emily Ratajkowski sta scrivendo un libro: parla di femminismo e dell’immagine di sé / 2. Le donne comuni della Bielorussia unite contro Lukashenko: quando la leadership femminile fa la differenza