Hai fatto sogni strani in quarantena? Sei in buona compagnia
Coronavirus, perché i sogni che facciamo in quarantena sono così strani?
Hai fatto sogni strani, bizzarri, molto vividi e facili da ricordare in questa quarantena? Non sei solo: il fenomeno dei “sogni assurdi” durante il lockdown è già oggetto di studio. (Ne abbiamo parlato anche sul nostro profilo Instagram @tpi)
Alcuni importanti centri di neuroscienze come il Dream Research Institute di Londra, Harvard University e il Lyon Neuroscience Research Centre in Francia, stanno raccogliendo informazioni su come è cambiato il modo di sognare durante la pandemia del Coronavirus.
Ogni notte il nostro corpo passa attraverso diverse fasi del sonno. La maggior parte dei sogni avviene durante la cosiddetta fase REM (Rapid Eye Movement), in cui entriamo circa 90 minuti dopo esserci addormentati. Qui i sogni risultano più vividi e spesso legati alle nostre emozioni della giornata.
Ma se nella vita quotidiana non succede praticamente niente, perché così tante persone dicono di fare sogni assurdi? La risposta che danno gli scienziati è: lo stress. Alti livelli di stress agiscono sul cervello in modo simile a quello delle droghe psichedeliche, attivando uno specifico recettore nervoso chiamato 5-HT2A che a sua volta spegne l’attività della corteccia prefrontale, la parte razionale del cervello.
Di conseguenza avviene la cosiddetta disinibizione delle emozioni (in questo caso negative): le paure e le ansie invadono la coscienza e, soprattutto nella fase Rem del sonno, che è quella più leggera, prendono le forme più stravaganti. Quindi non preoccupatevi: siete in buona compagnia.