Smartworking alle Hawaii? Lo Stato offre un volo gratuito per trasferirsi in spiaggia
Il periodo è certamente difficile per tutti, ma magari per qualcuno può essere anche un’opportunità. Chi non vorrebbe poter lavorare in smartworking in un posto da sogno come le Hawaii? Ebbene, adesso è possibile. Lo Stato infatti ha pensato a un programma, “Movers and Shakas”, destinato agli statunitensi e agli ex residenti che abbiano più di 18 anni e che durante la pandemia stanno lavorando da remoto.
Chi verrà selezionato, dovrà trasferirsi per un mese nell’arcipelago e vivere come membri della comunità, svolgendo anche attività di volontariato. Insomma, un modo per integrarsi con la popolazione locale e dare una mano all’economia. Non si potrà solo godere dei paesaggi paradisiaci che offrono le isole, ma bisognerà essere smartworker che vogliano dare davvero un contributo concreto allo Stato. Gli ammessi al programma dovranno dedicare alcune ore alla settimana a un’organizzazione no profit in loco, mettendo a disposizione le proprie competenze e abilità. “È un piccolo passo verso la ripresa e la diversificazione dell’economia locale”, spiegano gli ideatori del progetto alla Cnn.
Il primo gruppo di fortunati sarà selezionato tra quanti si candideranno entro il 15 dicembre. Le Hawaii offriranno loro un biglietto gratuito di andata e ritorno per Oahu: condizione imprescindibile è quella di doversi trasferire entro un mese e trascorrere almeno 30 giorni consecutivi nell’arcipelago. “Uno degli obiettivi centrali del progetto è aiutare a diversificare l’economia, – spiega alla Cnn Richard Matsui, fondatore di “Movers and Shakas”. “Oltre che portare dollari preziosi nelle nostre attività locali, il vero valore è portare lavoratori con conoscenza e talento che aiuteranno sia a costruire le nostre comunità, attraverso il lavoro di volontariato, sia a rendere la nostra economia più resiliente e diversificata”. “Le Hawaii hanno attualmente il più basso tasso pro capite di infezioni da Covid negli Usa; ciò lo rende anche uno dei posti più sicuri in cui vivere e lavorare”, aggiungono gli ideatori dell’iniziativa.