Samuele Cunto, star di OnlyFans: “Non sono gay, ma giro video per uomini. In un mese ho guadagnato 21 mila dollari”
Star dei social e soprattutto della piattaforma a pagamento OnlyFans, Samuele Cunto è un giovane di 20 anni, originario di Volvera, ed è diventato uno dei creator italiani più noti sul social del momento, che permette anche di pubblicare per i propri abbonati contenuti piuttosto espliciti. Intervistato dal Corriere della Sera, Samuele racconta: “Gli utenti che pagano su Onlyfans sono, in maggioranza, uomini. Per questo motivo, ho scelto di proporre contenuti gay, anche se sono etero. Ho iniziato con dei video da solo, poi, visto il successo, ho preso coraggio e ho deciso di andare sempre più in là. Rispettando un paletto: mi fermo a qualche ‘carezza’, non faccio altro. Anche se mi hanno offerto soldi per girare video di tutti i tipi”.
Il ragazzo spiega poi come è iniziato tutto: “A maggio sono stato contatto da un manager interessato al mio profilo su Instagram. Mi ha promesso che avrei potuto guadagnare 2-3 mila dollari al mese”. Samuele era già molto popolare sui social, e si guadagnava da vivere lavorando col padre come lattoniere in un’azienda a Bologna, anche se il suo sogno è sempre stato quello di fare il pugile. Stanco della solita routine, ha deciso di accettare la proposta del manager e aprire così la sua pagina su OnlyFans. “La prima settimana che ho aperto il mio profilo un gruppo di ragazzi che conoscevo di vista mi ha gridato ‘gay’. Io sono andato diritto”.
Numeri importanti quelli di Samuele: “Su TikTok ho 60 mila follower. Su Onlyfans 1.400. Sono italiani e stranieri, spagnoli e inglesi. Di tutte le età, alcuni sono dei 16enni e si sono iscritti mentendo”. Importanti di conseguenza i guadagni che in questo modo il giovane riesce a portare a casa: “Con le iscrizioni, il mese scorso ho raggiunto 21 mila dollari”. Spesso i suoi abbonati gli fanno richieste estreme, che Samuele declina: “Una persona mi ha offerto 1.500 dollari per farsi picchiare. Ho rinunciato perché evito le cose estreme”. E aggiunge: “Non ho voluto farne uno mangiando un pesce rosso. Per 400 dollari però ho partecipato a un incontro di grappling, di lotta (finalizzata alla sottomissione dell’avversario senza l’utilizzo delle percussioni). E un ragazzo mi ha pagato per farmi riprendere mentre gonfiavo dei palloncini fino a farli scoppiare”.
Ma non tutto è rose e fiori su Onlyfans: “C’è un elemento di rischio che molti giovani sottovalutano. Mi contattano tanti coetanei che, dopo essersi iscritti, pretendono consigli per far salire il numero degli abbonati. E altrettanti, dopo due settimane e postati i primi video, lasciano stare perché si accorgono che non è così facile”. Infine un monito: “Consiglio di intraprendere questa ‘carriera’ solo a chi è veramente convinto. E dopo aver pensato al futuro e magari alle spiegazioni da dare a un eventuale figlio. Con un video o una fotografia si ”macchia” la propria immagine, la si connota per sempre”.