Rocco Casalino: “Vengo sminuito e screditato per quei tre mesi al Grande Fratello”
Live Non è la D’Urso, la lettera di Rocco Casalino sul Grande Fratello
“Cara Barbara, sono passati 20 anni da quando dieci sconosciuti, ragazzi e ragazze quasi tutti non ancora 30enni, entrammo per la prima volta nella casa del Grande Fratello. Io ero tra loro, non sapevo cosa ci aspettasse”. Inizia così la lettera che Rocco Casalino, oggi portavoce e capo ufficio stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha inviato a Barbara D’Urso in occasione della riunione di presentazione del cast della prima edizione del Grande Fratello.
“All’epoca il Grande Fratello era anche un nuovo format televisivo, qualcosa di mai visto in Italia e che riscriveva le regole del linguaggio televisivo conosciute fino ad allora. Io vi ho partecipato con l’idea di fare una nuova esperienza lunga 100 giorni”, continua Rocco Casalino che non ha potuto essere presente nello studio di Live Non è la D’Urso.
“Oggi dispiace vedere che quella che per molti di noi fu una semplice esperienza di soli tre mesi, in fondo una piccola parentesi della nostra vita, venga spesso usata come etichetta negativa che rimane addosso anche dopo vent’anni, nonostante ognuno di noi abbia preso strade diverse, spesso fatte di studio, impegno e sacrificio – scrive amareggiato il portavoce del premier Conte -. Quando si etichetta una persona spesso la si vuole omologare, banalizzare o ridurre a uno stereotipo: un’azione svilente che mortifica e fa male. È accaduto a me, che nonostante la laurea in ingegneria elettronica, l’esame da giornalista professionista, un’esperienza pluriennale da dirigente della comunicazione e l’attuale incarico alla Presidenza del Consiglio, vengo continuamente sminuito e screditato pubblicamente semplicemente per quei tre mesi da partecipante del Grande Fratello. Ma per me, al dispetto di tutto, il GF resta un bellissimo ricordo”.