Prada debutta nei gioielli con la collezione “Eternal Gold” in oro riciclato
Con una serie di articoli minimali ma bold, in linea con lo stile della Maison, Prada presenta la sua prima collezione di gioielli e fa il suo ingresso nel mondo jewelry, e lo fa in modo sostenibile: si tratta infatti di una produzione di design in oro riciclato certificato al 100% conforme agli standard della Chain of Custody stabiliti dal Responsible Jewellery Council, organizzazione fondata nel 2005 con la missione di promuovere, nel contesto della lavorazione dei gioielli in oro e diamanti, pratiche responsabili da un punto di vista etico, sociale ed ambientale, che rispettino i diritti umani, dall’estrazione alla vendita.
“Tutte le fasi della catena per la produzione responsabile di oro e diamanti sono verificabili e tracciabili, prerogativa esclusiva che – ha detto Timothy Iwata, Direttore del dipartimento Prada gioielli – non è offerta da nessun altro marchio di gioielleria o casa di moda di lusso al mondo. L’oro riciclato proviene da fonti come oro industriale e gioielli usati e i fornitori seguono tutti i più alti standard di settore in materia di diritti umani, sicurezza sul lavoro, impatto ambientale ed etica aziendale”. “Eternal Gold” è il nome della collezione, una proposta giovanile, che si ispira alla storia dei preziosi con un approccio moderno. La forma del triangolo appare su ogni design, intorno ad essa sono state rivisitati i simboli classici come il cuore e il serpente.
I gioielli partono dal costo di 1.500 euro e arrivano fino ai 55 mila euro. Iwata ha aggiunto che oltre all’oro giallo 18 carati e all’oro rosa, della collezione fanno parte anche molti diamanti e pavé di diamanti. “Visto poi che i pavé costituiscono in media l’80% delle vendite, si è voluto allargare il concetto di tracciabilità delle origini – ha detto – alle pietre di tutte le dimensioni, mentre solitamente è possibile solo per diamanti a partire da 0,5 carati. Gli stessi clienti possono verificare l’autenticità di anelli, collane o bracciali tramite la piattaforma Aura Consortium Blockchain”.