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Home » Costume

Arriva il Tinder della cultura, l’app di incontri per visitare musei

Immagine di copertina
Credit: Muzing/Facebook

Si chiama Muzing ed è il social per rimorchiare con la scusa dell'arte

Muzing, l’app dating per gli appassionati d’arte e musei

Dopo l’app che fa incontrare solo persone di sinistra, arriva quella per flirtare nei musei. Si chiama Muzing, ma è soprannominata anche “Tinder della cultura“, e promette incontri molto interessanti.

L’idea è nata per fare conoscere persone che amano l’arte e che amano frequentare musei. Grazie all’app è possibile trovare nuovi amici con cui visitare un museo e, perché no, magari anche uscire per un appuntamento romantico.

Lovers end art lovers united” è lo slogan dell’app e l’obiettivo è proprio quello di promuovere l’interesse culturale e avvicinare le persone all’arte e ai musei.

Sviluppata dal team dell’azienda francese Culturaliv, Muzing è un’app che funziona come un social network. Al suo interno sono calendarizzate le mostre di tutto il mondo e basandosi sulle affinità culturali, la piattaforma connette le persone con gusti simili per far sì che si incontrino.

Il “Tinder dei musei” è un’app gratuita disponibile sia per iOS e Google Play. La differenza tra Muzing e una classica dating app è l’obiettivo, gli stessi creatori hanno spiegato “Il ruolo dei musei nella nostra società va valorizzato” e con questa piattaforma la valorizzazione dell’arte coniugata all’amicizia e all’amore promette grandi risultati.

A Parigi, Londra e New York, l’app è già un successo. E in Italia, dove il patrimonio artistico è molto più ricco che in altri paesi, Muzing potrebbe spopolare.

“La nostra mission è ispirare creatività attraverso connessioni umane significative, mostra dopo mostra. Il ruolo del museo nella società sia importante e sottovalutato: il lavoro che i musei fanno ci informa sul nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro, e le storie che raccontano ispirano la nostra creatività e formano la nostra visione”, fanno sapere gli ideatori Timothy Heckscher e i francesi Aurélie Hayot e Fabien Brossier.

Muzing, come funziona il Tinder dei musei

Una volta scaricata sul proprio smartphone ed essersi iscritti comincia il match e la selezione di utenti con profili e gusti simili ai nostri.

Il programma delle mostre italiane non è ancora consultabile sull’app alla voce Near me, al momento le mostre più vicine a noi sono in Francia e Regno Unito. Ma presto il servizio sarà esteso anche in Italia.

Ma non solo gli utenti possono usufruire dell’app, anche gli stessi musei possono registrarsi e inserire la propria programmazione. A quel punto gli iscritti possono mettere like alle mostre organizzate dai singoli musei e rendere il matching ancora più preciso.

Tra le funzioni dell’app c’è anche la classica chat per fissare l’appuntamento al museo e per flirtare un po’.

Muzing, in Italia il primo museo ad utilizzare l’app è a Napoli

Il museo d’arte contemporanea Madre di Napoli è il primo italiano ad approdare su Muzing.

“Abbiamo iniziato la nostra “avventura” italiana con il Madre, una realtà consolidata, riconosciuta a livello internazionale, sia sul piano artistico che su quello della partecipazione e della comunicazione digitale. Far vivere il museo come un luogo di condivisione, promuovere le attività e le mostre in corso coinvolgendo un pubblico sempre più ampio e trasversale, e fornire al pubblico nuove esperienze di visita: questo lo spirito con cui il museo ha aderito alla piattaforma, su cui, dopo la registrazione gratuita, ogni utente potrà creare il proprio profilo, indicare che tipo di modalità di visita predilige, e, attraverso la geolocalizzazione, scoprire gli eventi in corso e conoscere persone nuove attraverso il match con gli iscritti che condividono gli stessi interessi”, ha spiegato il creatore dell’app Timothy Heckscher.

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