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Home » Costume

La digitalizzazione nel campo della moda come modello virtuoso? SHEIN risponde positivamente

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La pandemia che in quest’ultimo biennio ha rovesciato diversi parametri della nostra quotidianità, si è riflessa anche in settori che consideravamo tradizionalmente inscalfibili. Basti pensare al Calcio e a tutti gli stravolgimenti che si sono succeduti da Marzo 2020 ad oggi: era dai tempi della Seconda Guerra Mondiale che il Campionato (anzi, i Campionati di tutta Europa, e non solo) o le varie Coppe Europee non si fermavano, né che un Mondiale o un Europeo venissero spostati a data da destinarsi, fino al regolare svolgimento dell’anno dopo. E lo stesso discorso si potrebbe ovviamente fare anche per lo Sport americano, a cominciare dalla storica decisione dell’NBA di concludere playoff e finali dentro “la bolla” di Orlando.

Queste drastiche soluzioni non si sono certamente limitate al solo ambito sportivo, come sappiamo bene. Un altro settore che ha rivoluzionato la propria agenda è quello della Moda. In verità, per i grandi marchi di moda la transizione digitale era già in corso da tempo. Già da diversi anni, infatti, le sfilate della Fashion Week si potevano seguire direttamente tramite social network e/o attraverso gli influencer. Si era poi registrato il boom dei negozi online.

La vera rivoluzione consiste nel fatto che, oggi, le sfilate nascono proprio per essere digitali, mentre in precedenza quella dello stream era solo una prassi residuale e “a latere”. La pandemia ha pertanto accelerato il trend della digitalizzazione del settore.

E così, la Fashion Week di quest’anno si svolgerà in rete, grazie alla creazione di uno spazio online, all’interno del quale le varie case di moda potranno mostrare le proposte creative attraverso l’esposizione dei propri contenuti multimediali. Tra le altre cose, sarà possibile caricare le dirette live delle sfilate, o anche “solo” le semplici registrazioni.

La digitalizzazione è una MODA passeggera, o è destinata a durare?
L’incognita di fondo che si cela dietro questa rivoluzione riguarda la temporalità e, più nello specifico, il dubbio che possa trattarsi di un qualcosa in più di una semplice soluzione temporanea. Eppure, l’esempio di SHEIN, uno dei marchi di moda più famosi e in maggior espansione, sembra suggerire una prima risposta positiva e fugare, in questo modo, tutti i dubbi a riguardo.

Con la sfilata SHEINforall, lo scorso 20 febbraio SHEIN ha presentato infatti la sua passerella virtuale Primavera/Estate 2022. L’evento virtuale ha visto l’utilizzo dello schermo verde, per dare vita a questa passerella all’avanguardia. Il concetto alla base del lo spettacolo è stato quello di celebrare l’inclusività e la diversità del corpo.

La sfilata, tenutasi a Los Angeles, è stata resa fruibile tramite l’app gratuita di SHEIN, ma era comunque possibile seguirla su YouTube, Twitter, Instagram e i canali facebook ufficiali di SHEIN, in ogni parte del mondo. Durante l’evento sono stati presentati i cinque temi capisaldi per SHEIN del concetto di inclusività.

Come è dimostrato dal caso di SHEIN, il virtuale dunque non solo non ha affatto limitato la facoltà di espressione degli stilisti, ma ha anzi aperto un campo completamente nuovo di possibilità creative. Ed è proprio in virtù di ciò che, secondo anche diversi addetti ai lavori, non è affatto scontato che il trend digitale esaurisca la propria spinta propulsiva a seguito dell’affievolirsi dei contagi. Sono anzi in molti a ritenere che questo sviluppo possa rappresentare solamente un trampolino di lancio verso un futuro in cui moda e digitalizzazione, sfatando i precedenti taboo, possano procedere in simbiosi e rappresentare sempre più un connubio quanto mai vincente.

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