Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:27
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Costume

“Flowers Festival come Greta Thunberg: controcorrente per una società nuova”. L’intervista di TPI al direttore artistico

Immagine di copertina
Flowers Festival

Flowers Festival 2019 | “Il mondo in cui viviamo ci appare ogni giorno come un terreno sempre più friabile. Questo a ogni livello, da quello mondiale o continentale via via fino alle nostre persone. Ogni tanto qualcuno cammina controcorrente in modo inaspettato su questo piano inclinato. Pensiamo ad esempio al movimento di Greta ThunbergFlowers è un festival musicale che ha la possibilità di ospitare individui dotati di un potere superiore: la poesia e i poeti riescono a vedere cose che nessuno vede al momento”.

A raccontare in un’intervista a TPI il motto “Building a new society” il direttore artistico Fabrizio Gargarone.

A Torino presentata ufficialmente l’edizione 2019 del Flowers Festival, rassegna che ogni estate catalizza l’attenzione degli amanti della musica a 360°. Quest’anno la kermesse avrà un nuovo focus di partenza improntato sulla costruzione di una società “altra”, diversa, nuova che non allontana la diversità ma tende all’inclusione.

Flowers festival 2019, da Ezio Bosso a Joan Baez: 20 giorni di concerti a Torino. Qui tutto quello che c’è da sapere sulla rassegna musicale

Building a new society”, è il nuovo mantra di questa edizione del Flowers Festival 2019: da dove nasce questa necessità? Cosa vi ha fatto virare verso questa scelta?

“Il Festival ha provato a chiedere agli artisti di indicare una qualche strada che riporti a un senso di connessione, di comunità, di nuova società. In un momento di intrattenimento proviamo davvero a stimolare una riflessione nello spettatore. Insomma, nessuno è solo, o almeno non dovrebbe mai esserlo.

Siamo partiti non da un concerto ma un discorso, quello tenuto da Ezio Bosso nel 2018 al Parlamento europeo devo il Maestro ha sostanzialmente indicato nella musica, nel lavoro di orchestra, nella capacità di parlare ma più di tutto ascoltare che hanno i suoi musicisti una strada per vivere insieme in armonia.

Bosso ama ricordare che il mondo sarebbe migliore se le persone fossero anche solamente gentili. Gentilezza militante. Una bella immagine”.

Locandina Flower Festival
Locandina Flower Festival

Molti i nomi internazionali quest’anno: tra questi Joan Baez e Yann Tiersen. Come si collocano all’interno della line up del Flowers Festival 2019?

“Sono due bei tentativi, molto diversi per rispondere a questo periodo di smarrimento. Joan Baez dice di se stessa di non considerarsi una cantante ma piuttosto un’attivista politica.

In effetti, dagli anni Sessanta a oggi è stata protagonista di tutte le grandi battaglie progressiste della società americana. Dalla lotta al razzismo, alla guerra del Vietnam, alle battaglie ambientali, a quelle del femminismo storico e del neo femminismo: Joan Baez è sempre stata non solo in prima linea ma estremamente contemporanea. Basti pensare che un brano del suo ultimo album è stato scritto da Anohni, artista d’avanguardia, oggi icona del neo-femminismo mondiale.

Yann Tiersen invece non è sulle barricate ma ha scelto un’altra strada. Con la sua compagna è andato a vivere a Ouessant, una piccola isola di fronte alla Bretagna, con ottocento abitanti. Ha comprato la vecchia discoteca dell’isola e ne ha fatto uno studio di registrazione, oltre che un centro sociale per tutti gli abitanti.

Non ha scelto Parigi o New York ma un posto in cui conoscere tutti, parlarci, immersi in una natura abbastanza ostile. Sta costruendo o meglio sta partecipando alla costruzione di una comunità. I suoi ultimi album raccontano di questo tentativo di connessione con il mondo, e in fondo con se stessi”.

Un ex manicomio come humus per creare qualcosa di nuovo, vivo e privo di barriere: quanto può essere importante un messaggio del genere a livello non solo nazionale?

“C’è una bellissima poesia di Alda Merini dedicata a Basaglia che si chiude così: Come eravamo innamorati noi / laggiù nei manicomi / quando speravamo un giorno / di tornare a fiorire / ma la cosa più inaudita,  credi / è stato quando abbiamo scoperto / che non eravamo mai stati malati.

Ecco, poter realizzare un Festival in un luogo come questo, poter spiegare al pubblico cosa è stato quel luogo e cosa è diventato oggi è molto importante. Al momento dell’entrata in vigore della Legge 180, le amministrazioni dell’epoca decisero che quegli spazi di detenzione sarebbero stati restituiti a tutti usando la cultura come chiave.

Oggi, quegli spazi che trasudavano dolore di persone spesso malate solo di povertà, danno gioia, svago, tempo libero, cultura. Noi intendiamo però ricordare. In qualche modo stiamo provando a restituire piano piano il male che è stato fatto. Il nostro alleato è la memoria”.

In un momento di estrema divisione e discriminazione vi muovete rispettando il naturale decorso delle radici storiche e non solo del paese: scavare a fondo per modellare quello che si trova in superficie. Cosa vi augurate per questa edizione 2019?

“Ci auguriamo che Flowers Festival contribuisca a mantenere Torino all’avanguardia delle posizioni progressiste in questo Paese. Quando penso al Gay Pride o al Mad Pride o a Lovers, o ultimamente all’espulsione dei neofascisti dal Salone del Libro mi sento orgoglioso. Esattamente mi sento parte di una comunità e Flowers 2019 lo vivo come un mio personale contributo”.

Flowers Festival 2019 | Tutto quello che c’è da sapere: date, programma, artisti e line up

41 anni fa la legge Basaglia chiudeva i manicomi in Italia

Vivere da internati: la crudeltà dei manicomi italiani prima della chiusura con la Legge Basaglia

Ti potrebbe interessare
Costume / Questo mondo fa paura: verso l’anno nuovo prevale la sfiducia
Costume / Da Meloni-Schlein a Mammucari-Fagnani fino a Fedez-Lucarelli: a Natale tutti si abbracciano grazie all’AI
Costume / Intrattenimento online: dalle piattaforme di streaming ai casinò online
Ti potrebbe interessare
Costume / Questo mondo fa paura: verso l’anno nuovo prevale la sfiducia
Costume / Da Meloni-Schlein a Mammucari-Fagnani fino a Fedez-Lucarelli: a Natale tutti si abbracciano grazie all’AI
Costume / Intrattenimento online: dalle piattaforme di streaming ai casinò online
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Costume / Dalle investigazioni coniugali al monitoraggio aziendale: l’eccellenza di PONZI SpA
Costume / Il calendario dei ponti e delle festività del 2025: con sei giorni di ferie, oltre un mese in vacanza
Costume / Prete va a parlare in una classe elementare e rivela ai bambini: “Babbo Natale non esiste”
Costume / Buona Immacolata 2024: le frasi d’auguri da mandare via WhatsApp, 8 dicembre
Costume / Buona Immacolata 2024: frasi e immagini da mandare su WhatsApp oggi, 8 dicembre
Costume / Il personal trainer dei vip Gubbini a TPI: “Spesso sono difficili da gestire. I miei consigli per tenersi in forma a Natale”