Fedez e Chiara Ferragni vittime degli haters, ma per il pm “sui social si può”
"Una tesi assurda", hanno replicato i legali della coppia del web
Fedez e Chiara Ferragni vittime degli haters, ma per il pm ‘sui social si può’
Commentare un post dei Ferragnez con un’offesa non è reato. Almeno per il sostituto procuratore della Procura di Roma Caterina Sgrò che ha chiesto l’archiviazione per Daniela Martani, ex concorrente del Grande Fratello, che aveva attaccato Chiara Ferragni e Fedez, la coppia più famosa di Instagram, definendoli su Twitter “idioti palloni gonfiati”. Per il pm, i social non sono autorevoli e, quindi, “non sono idonei a ledere la reputazione altrui”. Ovviamente, i legali di Fedez non sono d’accordo perché così si rischia di trasformare i social “in una vera e propria zona franca in cui tutto e concesso”.
L’offesa risale al giorno successivo alla festa di compleanno del rapper, Federico Lucia ovvero Fedez, in un supermercato. Una festa organizzata dalla moglie, la più nota influencer, Chiara Ferragni. Le immagini della festa sollevarono un vespaio di polemiche per il mancato rispetto del cibo, con i prodotti alimentari lanciati mentre gli ospiti scorrazzavano dentro ai carrelli tra i corridoi. Chiara e Fedez si scusarono per quei fatti, ma in quei giorni gli attacchi sui social furono spietati.
E tra questi arrivò anche quello di Daniela Martani, la ex passionaria dell’Alitalia e concorrente del Grande fratello 2009. “Io ve lo dico da anni che sono due idioti palloni gonfiati irrispettosi della vita delle persone e degli animali. Per far parlare di loro non sanno più cosa inventarsi. Fare una festa a casa era troppo normale altrimenti chi glieli mette i like”. Questo il contenuto del tweet della Martani contro Fedez e Chiara Ferragni.
Fedez diede subito mandato ai suoi avvocati Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci di querelare la ex hostess per diffamazione, ritenendo che avesse superato “abbondantemente i limiti del diritto di critica”.
“Scontro” in procura tra pm e difensori
Ma la Procura di Roma ha deciso, invece, di chiedere l’archiviazione del caso che riguarda Fedez e Chiara Ferragni. Il pm Caterina Sgrò, come riporta il Corriere della Sera, scrive nella richiesta al Gip che “sui social accade” che un numero illimitato di persone “senta la necessità immediata di sfogare la propria rabbia e frustrazione”, anche con “termini scurrili, denigratori, ecc…”.
Questo, “in astratto” potrebbe integrare il reato di diffamazione, ma in concreto “sono privi di offensività” perché sui social le “espressioni denigratorie” che possono offendere una persona “godono di scarsa considerazione e credibilità” e “non sono idonee a ledere la reputazione altrui”.
I legali di Fedez, per opporsi all’archiviazione, hanno riportato alcune decisioni della Cassazione per sostenere che “la diffusione di un messaggio diffamatorio” su Facebook o Twitter, proprio perché può raggiungere un numero incalcolabile di utenti, “integra un’ipotesi di diffamazione aggravata”. Il rischio, se così non fosse, sarebbe quello “di trasformare i social network in una vera e propria zona franca in cui tutto è concesso”.
Ovviamente, una star del web non può augurarsi che ciò accada. Adesso, la parola passa al giudice che dovrà decidere, in fondo, sulla delicata e a tratti incomprensibile natura del web.