Arriva Catholic Match, il Tinder dei credenti
Arriva Catholic Match, il Tinder dei cattolici
Dopo Tinder, OkCupid e Badoo, le app di incontri sul web hanno spopolato. Molti sono persino riusciti a creare legami stabili fino al fatidico sì sull’altare, in rari casi.
Negli ultimi anni, insieme alle app più conosciute, si è fatta strada anche Catholic Match, piattaforma riservata solo ai credenti. Ma come funziona?
Al momento dell’iscrizione, l’utente deve indicare il ruolo che la fede ha nella loro vita, se vanno a messa, quante volte lo fanno e spiegare perché i valori cristiano siano importanti per loro. Difficile, però, che questa app possa in qualche modo essere avallata dalla Chiesa, che in passato si è mostrata molto critica rispetto alle dating app, come ricorda Il Messaggero.
Il quotidiano, infatti, riporta infatti un saggio a cura della Civiltà cattolica che propone una riflessione, dal titolo L’amore al tempo del dating, sulle app di incontri che si sono fatte strada negli ultimi tempi: “Ma di che specie di amore stiamo parlando? Le dating app rappresentano la promozione di uno stato perenne di adolescenza che annulla espressioni fisico-affettive, come l’imbarazzo e l’inibizione, caratteristiche della ritualità dell’incontro amoroso, e permette di soffermarsi nello stato infantile dell’eros”.
“Pensiamo di vedere tutto – una persona, proprio una persona -, ma poi ci spostiamo in un lampo verso le sue caratteristiche inferiori, come fosse un paio di scarpe. Quindi, le relazioni che si sviluppano sulle app per incontri tendono a essere fragili: di rado inaugurano una continuità. La logica commerciale dell’applicazione non favorisce le promesse di fedeltà. Se tra due utenti nasce il desiderio di costruire un’intimità e una relazione duratura, essi dovranno abbandonare quelle applicazioni” si legge ancora nel saggio.
Anche papa Francesco nell’enciclica Fratelli Tutti si è espresso sulle relazioni virtuali: “Le relazioni virtuali possono certamente accompagnarsi, ma non sostituirsi a quelle reali; quando ciò accade rischiamo di deprivare la persona […] della elaborazione di alcune caratteristiche fondamentali del vivere insieme, come la tenerezza e l’empatia, portando a quelle situazioni di anaffettività sopra riscontrata, all’incapacità di fare chiarezza sui propri sentimenti”, ha scritto il capo della Chiesa.