Auto e assicurazione cointestata? È possibile, ma non sempre conviene.
Quando c’è di mezzo di un’auto cointestata assicurazione e RC auto funzionano normalmente o ci sono condizioni particolari riservate ai cointestatari del veicolo? Proviamo a rispondere a una domanda che non solo è comune tra chi non abbia grande familiarità con il mondo delle assicurazioni, ma è diventata negli anni tra le più rivolte agli agenti assicuratori in virtù del numero crescente di automobilisti che per risparmiare sulle spese auto decidono di condividerle, cointestando l’auto appunto.
Prima di capire che cosa sono, come funzionano, quando e se convengono le assicurazioni auto cointestate, vale la pena chiarire del resto che, sì, com’è possibile condividere la proprietà di un’auto condividendo diritti e doveri che derivano da tale proprietà, è possibile anche condividere l’assicurazione auto. Zurich Connect, una delle migliori assicurazioni auto online, così come molte altre realtà del settore hanno in catalogo ormai numerose proposte differenti quanto a polizze auto cointestate tra le quali dovrebbe essere facile per ciascun potenziale assicurato – o in questo caso per ciascuna potenziale coppia di assicurati – trovare quella più adatta alle proprie esigenze.
Cos’è, come funziona e quando conviene l’assicurazione auto cointestata
L’assicurazione auto cointestata va pagata in solido dai due cointestatari e, cioè, una sola volta e senza che per la compagnia assicurativa faccia differenza chi si occupi di farlo o come sono ripartite le spese.
A seconda della formula scelta anche l’assicurazione auto cointestata può includere garanzie accessorie, può essere temporaneamente sospesa o prevedere franchigie e scoperti.
Quello che cambia davvero è, insomma, come viene calcolato il premio annuale nel caso di un’auto cointestata. Assicurazione e RC auto funzionano infatti con la formula bonus malus e cioè, semplificando molto, basandosi su una classe di merito attribuita all’assicurato ogni anno sulla base della quantità di incidenti o sinistri in cui è stato coinvolto: più gli ultimi sono numerosi e più la classe di merito scende, e viceversa, e una classe di merito bassa corrisponde a un premio annuale più alto da corrispondere all’assicurazione. In altre parole? Meno si è attenti alla guida, più si ha uno stile di guida sportivo e più l’assicurazione auto risulta costosa. Nel caso in cui il veicolo sia cointestato – tra padre e figlio o tra fratelli, per restare ai casi più comuni – il premio assicurativo viene calcolato sulla base della classe di merito inferiore – quella del figlio o del fratello minore, considerato che a neopatentati e neo assicurati viene attribuita automaticamente una classe di merito più bassa. Le assicurazioni auto cointestate possono finire insomma per avere un costo superiore anche ad altre alternative altrettanto pratiche per un’auto cointestata, come le assicurazioni con conducente diverso dall’assicurato per esempio. Solo se i due cointestatari hanno classi di merito simili l’assicurazione auto cointestata può risultare più conveniente.
C’è un solo caso, alquanto limite, in cui lo è senza dubbio ed è quello in cui si può usufruire della cosiddetta Legge Bersani. La norma prevede la possibilità di trasferire la classe di merito assicurativa – tipicamente quella più favorevole del padre al figlio più giovane – tra due membri della stessa famiglia, purché conviventi. Stipulando un’assicurazione auto cointestata non solo si può approfittare di questo vantaggio nel determinare il valore del premio: lo stesso si mantiene identico, almeno per la durata del contratto, anche nel caso in cui in un secondo momento il cointestatario con profilo assicurativo migliore – il padre, nell’esempio appena fatto – decidesse di rinunciare alla propria classe di merito.