L’acromotofilia tra “devotee” e “amputee”, la psicoterapeuta: “C’è gente a cui eccitano le persone con amputazioni, o che si fa amputare volontariamente”
Acromotofilia, la macabra perversione sessuale: “Ci eccitano gli arti amputati”
Ci sono persone a cui eccita sessualmente la disabilità. Sì, proprio così: il termine per definire questo tipo di “pulsione sessuale” è acromotofilia e prevede una particolare attrazione per le persone che hanno degli arti amputati. Sui siti porno la categoria è quella degli “amputee” ma, secondo le ricerche della psicoterapeuta Stefania Angeli, esiste anche quella dei “devotee”.
La Angeli ha infatti raccontato in un’intervista alla trasmissione radiofonica La Zanzara che esistono persone disposte a farsi amputare degli arti volontariamente. “La richiesta è veramente molto alta. Molti degli incidenti domestici, estremamente particolari, non sono veri e propri incidenti ma amputazioni dovute al devotismo”, ha spiegato la dottoressa. “Perché – ha aggiunto – la loro immagine mentale corretta è secondo l’amputazione desiderata. Si sentono belli e piacevoli e attraenti con l’amputazione desiderata. Mentre sentono l’arto presente come qualcosa in più, come se noi avessimo una gamba in più”.
Di certo queste persone desiderose di privarsi di uno dei loro arti non procedono all’amputazione autonomamente, ma hanno bisogno di un intervento. Ed è questa la scoperta ancora più sorprendete della Angeli, quella che vede l’esistenza di medici in Italia disposti ad effettuare amputazioni “sottobanco”. E qual è il prezzo da pagare per farsi tagliare un braccio o una gamba? Tra i 10 e i 20mila euro, su per giù.
Non si tratta, peraltro, di casi isolati. La psicoterapeuta, infatti, ha parlato di decine di migliaia di “devotee”: “C’è chi si eccita esclusivamente con l’alluce valgo, c’è chi si eccita esclusivamente con persone che hanno amputazioni, oppure tetraplegici, oppure ustionati. C’è chi si eccita esclusivamente con i gessi, cioè con persone con un arto rotto e quindi ingessati. C’è chi si eccita esclusivamente con i presìdi ortopedici. Cioè le stampelle, le imbracature. E la cosa riguarda spesso gli addetti ai lavori, cioè quelli che assistono i vari disabili”. Attenzione, infine, a distinguere i pretender dai wannabe: “I pretender sono coloro che fingono di essere disabili, quindi vanno in sedia a rotelle o si legano parti del loro corpo per fingere. Gli wannabe sono quelli che si vogliono far mutilare. E ci riescono pure”.