Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Costume

Achille Lauro, con 50 anni di ritardo rispetto alle donne, inaugura l’autocoscienza maschile

Immagine di copertina

* Di Eugenia Romanelli (Presidente dell’Associazione Culturale ReWriters), che ogni mese firma un editoriale per TPI sulla riscrittura dell’immaginario contemporaneo.

Discutendo con amici e collaboratori artisti, produttori, musicisti, musicofili, intellettuali, critici, mi sono trovata a misurare con amarezza il grado di snobismo in un certo ambiente culturale. Io sono musicalmente ignorante, facevo la cubista negli anni ’90, sono rimasta intrappolata dall’imprinting dell’elettronica, so di non avere voce in capitolo quando si parla di musica, e per darmi un tono ne ho fatto un vezzo.

Infatti, non ho alcuna velleità di difendere Achille Lauro come musicista, non ne sarei capace, così come non potrei sperticarmi a commentare una cartella clinica o una sentenza. Ma di immaginario mi intendo. Ci lavoro da quando avevo 20 anni (la mia tesi di laurea si intitolava “Il cambiamento dell’immaginario sul corpo femminile: Noi Donne e Amica 1973-1995”) ed è il punto di tutti i miei romanzi.

Ebbene, in termini di immaginario, Achille Lauro segna un’epoca. Intendiamoci, di intellettuali antisessisti che lavorano sull’immaginario collettivo ne esistono (ho appena invitato il filosofo femminista Lorenzo Gasparrini a scrivere su ReWriters), e per fortuna. Ma un conto è scrivere libri colti e un altro è parlare a tutt* dal più importante palco italiano e dal media numero uno del nostro paese.

Achille Lauro – fenomeno di marketing secondo i miei amici di cui sopra – di fatto riesce a fare accapponare la pelle con i suoi messaggi diretti, semplici, volgari (da vulgus, popolo, appunto: pop). Per “accapponare la pelle” intendo farfalle nello stomaco, qualche brividino o anche meno, ma di fatto l’attenzione la cattura, non solo dell’algoritmo sui social. Che dico, emozione, non attenzione! Il punto è l’emozione.

A parte considerarlo un performer eccezionale, un artista di spessore, autentico, geniale, la nostra Madonna o Lady Gaga, ma anche il nostro David Bowie (e divertirmi a far sobbalzare sulla sedia i miei amici colti), a parte la gratitudine per regalarmi le emozioni (facili, è vero, come un Gewurztraminer, ma chissene, se godo), c’è qualcosa di più importante da sottolineare: Achille Lauro inaugura l’autocoscienza maschile, dà il via alla riflessione sulla mascolinità, e questo ha un valore inestimabile per l’intera nostra contemporaneità.

Con 50 anni di ritardo rispetto al femminismo e ai gruppi di autocoscienza che hanno portato tante donne a intraprendere il lungo viaggio dell’emancipazione e dell’autodeterminazione, rompendo stereotipi, scardinando luoghi comuni, destrutturando convenzioni e standard, smontando pregiudizi e strutture di senso e significazione opprimenti e disfunzionali, adesso, grazie a un artista del popolo, si può cominciare a ripensare anche il ruolo degli uomini nella società.

Anche i maschi possono cominciare a ripensare se stessi, a reinventarsi, a liberarsi, a emanciparsi da attribuzioni che lasciano poco spazio alle varie autenticità. Smalto alle unghie lunghe, trecce come il culturista che è in Mina, vestiti da sposa, veli da santa, tacchi, piume, grammatiche drag, codici queer, citazioni su citazioni, da Bowie a David LaChapelle, un continuo omaggio alla femminilità da un maschio che rimane maschio e che sfida Ibrahimovic: non ti conviene chiudermi in garage perché poi le ragazze vengono da me.

Il messaggio è chiaro, e anche detto: dio benedica il nostro essere umani. E in questa qualità c’è tutto: forza, dolore, piacere, vulnerabilità, ambizione, gentilezza, compassione. Questi sono gli uomini di cui abbiamo bisogno se vogliamo finalmente creare un dialogo tra pari, uomini e donne, entrambi consapevoli che la chiave per la convivenza pacifica con se stessi e quindi con l’altro è l’autenticità e la consapevolezza.

Un dialogo che fino ad oggi non è stato possibile e che, anzi, si è sempre ridotto a scontro e opposizione, perché non ci si può confrontare quando non si gioca ad armi pari: quando appunto non si è fatto un percorso di presa di coscienza su se stessi. Achille Lauro valida tutti quegli uomini che non si riconoscono nella “mascolinità tossica”, nella coazione testosteronica, nel mito della prevaricazione e della sottomissione delle donne e dei più deboli come conferma identitaria, nell’imperativo al dominio come unica forma di assertività, nella gestione del potere come alfabeto della relazione.

Achille Lauro rappresenta i nuovi uomini, un modo nuovo di sentirsi maschi, un modo adattivo alle nuove evoluzioni e alle contemporaneità che, finalmente, anche e soprattutto grazie ai movimenti delle donne, comprende un doppio soggetto nel mondo, un doppio sguardo, riconosce la cura come alternativa al potere, il consenso al possesso.

Uomini che amano e rispettano le donne, omaggiandole anche assumendone le sembianze, che riconoscono la femminilità come soggettività imprescindibile anche dentro se stessi. Grazie, Achille Lauro, perché mia figlia vivrà in un mondo dove essere se stessi, tanto per i maschi quanto per le femmine, sarà un motto, sarà glam, sarà gancio di inclusione.

Leggi anche: Chi sono i riscrittori e le riscrittrici della contemporaneità in Italia

Ti potrebbe interessare
Costume / Questo mondo fa paura: verso l’anno nuovo prevale la sfiducia
Costume / Da Meloni-Schlein a Mammucari-Fagnani fino a Fedez-Lucarelli: a Natale tutti si abbracciano grazie all’AI
Costume / Intrattenimento online: dalle piattaforme di streaming ai casinò online
Ti potrebbe interessare
Costume / Questo mondo fa paura: verso l’anno nuovo prevale la sfiducia
Costume / Da Meloni-Schlein a Mammucari-Fagnani fino a Fedez-Lucarelli: a Natale tutti si abbracciano grazie all’AI
Costume / Intrattenimento online: dalle piattaforme di streaming ai casinò online
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Costume / Dalle investigazioni coniugali al monitoraggio aziendale: l’eccellenza di PONZI SpA
Costume / Il calendario dei ponti e delle festività del 2025: con sei giorni di ferie, oltre un mese in vacanza
Costume / Prete va a parlare in una classe elementare e rivela ai bambini: “Babbo Natale non esiste”
Costume / Buona Immacolata 2024: le frasi d’auguri da mandare via WhatsApp, 8 dicembre
Costume / Buona Immacolata 2024: frasi e immagini da mandare su WhatsApp oggi, 8 dicembre
Costume / Il personal trainer dei vip Gubbini a TPI: “Spesso sono difficili da gestire. I miei consigli per tenersi in forma a Natale”