Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Ambiente

Morti 1.300 uccelli nel Ravennate, Legambiente: “Una strage che poteva essere evitata”

Immagine di copertina
Credit: Italia Nostra

Gli animali contagiati potrebbero essere tremila

Morti oltre 1.300 uccelli acquatici in provincia di Ravenna è allarme

È una vera e propria strage di volatili, nel Ravennate: solo oltre 1.300 gli uccelli acquatici morti nella Valle della Canna, a pochi chilometri da Ravenna. La procura ha aperto un’indagine per ricostruire gli eventi e, soprattutto, capire le eventuali responsabilità della moria di uccelli.

L’ipotesi di reato al momento non è ben delineata, si va dall’inquinamento ambientale al disastro ambientale. Sarà l’inchiesta aperta a tratteggiare i contorni del reato. Intanto sono state avviate le analisi e dai risultati delle prime si evince che la morte degli animali sia da attribuirsi al botulino.

Gli inquirenti sono al lavoro anche per acquisire le carcasse dei volatili morti per ulteriori e specifiche analisi. Gli uccelli contagiati al momento sono 1.300, ma secondo alcune stime gli esemplari potrebbero essere addirittura 3mila. La morte per questi animali è quasi certa: nel 90 per cento dei casi, la patologia risulta letale.

A farsi sentire è anche Legambiente, che denuncia la moria di uccelli e punta il dito contro l’inadempienza delle istituzioni. Antonino Morabito, di Legambiente, parla di “inadempienza oggettiva” e punta il dito contro Comune, Regione ed Ente Parco, che “da anni sapevano”.

La strage di volatili “poteva essere evitata”, ha riferito ad Ansa. La proliferazione del botulino è da attribuirsi al prosciugamento delle acque della valle: “Nessuna amministrazione con un ruolo può dire che non ne sapeva nulla”, ha continuato Morabito.

“Non è stata realizzata una presa diretta per fornire acqua agli invasi, né sono stati fatti accordi con le società di gestione idrica. È stato lasciato scorrere il tempo e così si è arrivati alla strage”, ha aggiunto ancora l’esponente di Legambiente.

Ma Morabito lamenta anche altro: “Non sappiamo se è stata fatta una lista delle specie trovate morte, di quale età o sesso, quindi non sappiamo se tra gli esemplari deceduti ci sono quali e quante specie minacciate anche da estinzione”. Per Legambiente “è urgente che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte di chi deve mettere in opera attività per mantenere il livello idrico di acqua dolce che ormai è raro in tutto il Delta”, un “tema noto da almeno 6-7 anni”.

Anche Italia Nostra ha denunciato da tempo la situazione: “Venerdì si sono concluse le prime operazioni di raccolta, con circa 1500 volatili morti e 130 ancora vivi, ma, anziché chiudere immediatamente le attività venatorie e continuare di gran carriera i recuperi lanciando un appello a tutte le associazioni di volontariato affinché collaborassero numerose, per ben tre giorni (sabato, domenica e lunedì, giorni di attività venatoria) la Valle è stata lasciata al suo destino ed è stata interrotta la raccolta degli animali ancora vivi. Tre giorni preziosissimi persi pur di non chiudere la caccia”.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / Internet realmente sostenibile: il progetto italiano della fibra di Ehiweb
Ambiente / Temperature record nella prima parte del 2025: così rispettare gli Accordi di Parigi è sempre più difficile
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ti potrebbe interessare
Ambiente / Internet realmente sostenibile: il progetto italiano della fibra di Ehiweb
Ambiente / Temperature record nella prima parte del 2025: così rispettare gli Accordi di Parigi è sempre più difficile
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ambiente / Mundys si conferma leader nella sostenibilità: anche quest’anno raggiunto il massimo livello del rating di CDP
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ambiente / Crisi climatica: oltre 100 bambini sotto i 5 anni muoiono ogni giorno in Asia Orientale e nel Pacifico per cause legate all’inquinamento
Ambiente / La svolta trumpiana di Jeff Bezos continua: stop ai finanziamenti all’organizzazione per il Clima
Ambiente / Idroelettrico una priorità per lo Stato italiano e per territori
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ambiente / L’allarme dell’osservatorio europeo Copernicus: “Gennaio 2025 è stato il mese più caldo mai registrato a livello globale”