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Home » Ambiente

A Torino il meeting europeo dei Fridays for Future con Greta Thunberg

Immagine di copertina
Credit Image: © Ana Fernandez/SOPA Images via ZUMA Wire

L’evento, in programma dal 25 al 29 luglio, è il primo grande raduno internazionale dopo la pandemia

Sono passati quasi quattro anni da quel 20 agosto 2018, giorno in cui una ragazza di appena 16 anni ha deciso di saltare scuola per andare a sedersi davanti al Parlamento svedese con un cartello con su scritto “Skolstrejk for klimatet”, ovvero “sciopero per il clima”. Il suo nome è Greta Thunberg e da quel giorno ogni venerdì ha dato inizio allo sciopero per il clima “Fridays For Future”. Un movimento rivoluzionario che ha ispirato migliaia di giovani in tutto il mondo. Oggi è presente in cento Paesi, dagli Stati Uniti d’America all’Australia, passando per molti Stati africani, sudamericani, asiatici ed europei.

Una volta all’anno, il movimento Fridays For Future organizza un meeting internazionale in cui gli attivisti possono incontrarsi di persona. Il primo si è svolto a Losanna nel 2019 con la promessa di rivedersi a Torino l’anno successivo. A causa della pandemia l’evento è stato più volte spostato ma vedrà finalmente la luce quest’estate, dal 25 al 29 luglio.

In questa edizione, il meeting europeo di FFF al Campus Luigi Einaudi verrà affiancato da un campeggio per il clima dal nome “Climate Social Camp”, allestito nel Parco Colletta, pensato per coinvolgere tutta la popolazione in dibattiti, workshop, conferenze e incontri con artisti (tra questi il duo La Rappresentante di Lista) e far diventare la lotta alla crisi climatica una priorità per tutta la cittadinanza. Al campeggio “green” sarà dedicata un’area di 8.600 metri quadrati tra la pista di pattinaggio e l’Usd Vanchiglia: qui gli ambientalisti potranno dormire in tenda e appoggiarsi ai servizi igienici e docce della vicina piscina.

Annunciata anche la presenza di Greta Thunberg, anche se al momento non sono stati resi noti molti dettagli sulla sua partecipazione. In ogni caso all’evento non ci sarà solo la fondatrice del movimento, arriveranno circa 500 attivisti per l’ambiente provenienti non soltanto da tutta Europa, ma anche dalle zone del mondo più colpite dalla crisi climatica, dove le persone rischiano la vita per difendere il loro territorio. Come Patience Nabukalu, attivista di FFF in Uganda, Luisa Santi, che vive in Amazzonia (Brasile), Raksita Rajagopal, attivista nel Rajasthan, (India) e Yashila Govender dal Sudafrica. Atteso anche lo scrittore ecologo svedese Andreas Malm.

Si parlerà anche di come raccontare i cambiamenti climatici nei media con i protagonisti dell’informazione. Per TPI interverrà il direttore Giulio Gambino. Saranno presenti anche: Agnese Pini, direttrice de La Nazione; Maurizio Molinari, direttore di La Repubblica; Riccardo Luna, direttore di Green&Blue; Elena Ciccarello, direttrice di La Via Libera e Salvatore Cannavò, vice direttore de Il Fatto Quotidiano. L’appuntamento, moderato dal giornalista Ferdinando Cotugno, è nell’Aula magna Campus Luigi Einaudi di Torino venerdì 29 luglio alle ore 14:30.

In calendario anche il direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr Antonello Provenzale, il fondatore di Slow Food Carlin Petrini, il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco e il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna. E ancora: Luciana Castellina, Presidentessa onoraria di Arci e fondatrice de Il Manifesto, Michele De Palma, Segretario Fiom, Walter Massa, Presidenza nazionale Arci, Dario Salvetti, Rappresentante Sindacale Unitario GKN e tanti altri.

L’incontro europeo di FFF ospiterà attivisti da tutto il continente europeo mantenendo un’equa rappresentanza di tutti i Paesi e una delegazione di attivisti Mapa (Most Affected People and Areas, ovvero persone che stanno subendo maggiormente gli effetti della crisi climatica, in particolare nel Sud del mondo). Le organizzazioni che hanno partecipato alla realizzazione del progetto sono l’associazione Giustizia Climatica Ora insieme ai movimenti di Extinction Rebellion, Ecologia Politica, Non Una Di Meno, Greenpeace, Acmos, Mediterranea oltre a molti giovani volontari che collaboreranno durante la settimana del camp.
****L’articolo è in edicola con il settimanale The Post Internazionale-TPI: per acquistarlo clicca qui

Qui di seguito il programma completo:
LA SETTIMANA AL CAMPUS LUIGI EINAUDI
TAVOLI DI DISCUSSIONE “COSTRUIRE LA MOBILITAZIONE PER IL CLIMA”
MARTEDÌ 26 LUGLIO – ORE 9.30 e MERCOLEDÌ 27 LUGLIO – ORE 9.30
Dopo 3 anni di mobilitazione, gli attivisti di Fridays For Future discutono di come riuscire ad accelerare il cambiamento e arrestare la crisi climatica nel poco tempo che ci rimane. Ci saranno due gruppi di discussione:
• Le lotte per il clima dell’Africa, del Sudamerica e dell’Asia: come far sì che la politica e i media occidentali diano voce agli attivisti che rischiano la vita per difendere i loro territori. Speaker: Patience Nabukalu, attivista di FFF in Uganda
• Agire locale, pensare globale: organizzarsi per fermare le multinazionali del fossile che speculano sul nostro futuro Speaker: Luisa Santi, attivista di FFF in Amazzonia, Brasile

“LE SFIDE DEL FUTURO”
MERCOLEDÌ 27 LUGLIO – ORE 14.30 e GIOVEDÌ 28 LUGLIO – ORE 9.30
Due sessioni di discussione su due temi specifici per delineare il futuro dei movimenti per il clima. I dibattiti saranno incentrati su: • Giustizia climatica ed economia fossile: quali sono le alternative all’attuale sistema economico per coniugare il benessere e il rispetto degli ecosistemi? Speaker: Raksita Rajagopal, attivista di FFF nel Rajasthan, India
• Strategie di mobilitazione: quali sono i metodi di azione più efficaci per aumentare la consapevolezza e favorire il cambiamento, a livello individuale e politico? Speaker: Yashila Govender, attivista di FFF in Sud Africa.

WORKSHOP E FORMAZIONI
MARTEDÌ 26 LUGLIO – ORE 14.30 (Campus Luigi Einaudi)
Nove workshop e formazioni su nove temi specifici per comprendere le diverse sfaccettature della crisi climatica: “Stop EACOP: il più grande oleodotto al mondo mette a rischio l’Africa orientale”; “La difesa dei territori delle comunità indigene in Messico e Indonesia”; “Il conflitto del Sahara Occidentale e le radici della crisi climatica”; “Greenpeace Roots: come trasformare l’ansia climatica in azione”; “Le migrazioni climatiche e i flussi nel Mediterraneo”; “Il ruolo delle foreste per arginare il riscaldamento globale”.

CONFERENZE MARTEDÌ 26 LUGLIO – ORE 17.30 – Aula magna Campus Luigi Einaudi
2022 – 2030: OTTO ANNI PER FERMARE LA CRISI CLIMATICA

Da 3 anni il movimento Fridays For Future unisce ragazzi e ragazze in tutto il mondo che hanno a cuore il futuro del nostro Pianeta. In questi anni, in cui però abbiamo vissuto anche una pandemia globale e una nuova guerra in Europa, è cambiata la sensibilità sul tema della crisi climatica? Qual è il ruolo della scienza, dell’università, del mondo associativo, del sindacato nell’affrontare la crisi climatica? Cosa devono fare queste realtà per evitare che il collasso climatico metta a repentaglio la sopravvivenza stessa della nostra specie?
Con: Panel scienza e università • Antonello Provenzale, Direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR • Elisa Palazzi, Docente di Fisica del Clima all’Università di Torino • Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino • Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino • Patrizia Lombardi, Presidente del Comitato di Coordinamento RUS Panel associazionismo e mondo del lavoro: il modello di sviluppo • Carlo Petrini, Fondatore di Slow Food • Luciana Castellina, Presidentessa onoraria di ARCI, Fondatrice de Il Manifesto • Michele De Palma, Segretario Fiom
Panel associazionismo e mondo del lavoro: pratiche locali di iniziativa e costruzione di reti territoriali per affrontare la crisi climatica • Walter Massa, Presidenza nazionale ARCI • Dario Salvetti, Rappresentante Sindacale Unitario GKN • Maria Josè Fava, Referente Libera Piemonte • Alessandra Turco, Coordinatrice del gruppo agrobiodiversità ARI

VENERDÌ 29 LUGLIO – ORE 14.30 – Aula magna Campus Luigi Einaudi
“LA GRANDE CECITÀ”: COME RACCONTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI NEI MEDIA

Chi comunica il cambiamento climatico trova davanti a sé diversi ostacoli, che non riguardano solo la caratteristica complessità di un argomento scientifico. Ci sono barriere da superare, innalzate dalla natura intrinseca del problema. Distanze psicologiche, temporali e fisiche da colmare. In che modo possono i media e le principali testate giornalistiche comunicare l’urgenza del nostro tempo?
Con: • Agnese Pini, direttrice de La Nazione • Maurizio Molinari, direttore di La Repubblica • Riccardo Luna, direttore di Green&Blue • Elena Ciccarello, direttrice di La Via Libera • Salvatore Cannavò, vice direttore de Il Fatto Quotidiano • Giulio Gambino, direttore TPI. Modera: Ferdinando Cotugno, giornalista

VENERDÌ 29 LUGLIO – ORE 17 – Aula magna Campus Luigi Einaudi
LA CRISI CLIMATICA È UNA CRISI SANITARIA
Pochi mesi fa la prestigiosa rivista Lancet ha pubblicato un rapporto intitolato “Codice rosso per un futuro sano”: secondo lo studio, l’impatto del cambiamento climatico in tutto il mondo sta diventando il fattore che più di ogni altro definisce la qualità della salute. Gli impatti della crisi climatica sulla salute umana saranno sempre più pericolosi, causando l’aumento dei decessi per le ondate di calore, una maggiore incidenza di alcune patologie invalidanti o letali, e – non ultimo – la diffusione di epidemie. Quali sono, nello specifico, i rischi che correranno nei prossimi anni i paesi come l’Italia? Che effetto hanno le azioni di contrasto alle emissioni sulla salute delle persone?
Con: • Paolo Vineis, ordinario di Epidemiologia Ambientale presso l’Imperial College di Londra • Anna Ravetti, Medico e coordinatrice della commissione ambiente dell’Ordine dei Medici di Torino • Guido Giustetto, Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Torino • Claudio Gianotti, Medico – ISDE Giovani

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