Thailandia, morte le tigri sequestrate al tempio: sfruttate scopi turistici
Sono morte le tigri che tre anni fa vennero sequestrate da un tempio in Thailandia accusato di sfruttarle a scopi turistici.
I felini che hanno perso la vita sono oltre 147. Le autorità di Bangkok hanno specificato che 86 tigri sono morte dopo il tentativo di salvataggio. Gli animali soffrivano di problemi respiratori dovuti a una paralisi alla laringe, e altre malattie provocate dalla riproduzione per endogamia nella piccola comunità nei due siti dove venivano allevate.
Questo tragico bilancio di tigri morte riaprirà con ogni probabilità le polemiche sul caso del trattamento degli animali selvatici salvati nel 2016 dal Tiger Temple nella provincia di Kanchanaburi, sempre in Thailandia.
Anche in quel caso le tigri venivano sfruttate per le foto con i turisti.
Nel tempio Wat Pha Luang Ta Bua erano infatti presenti fino a ieri circa 130 tigri, che negli anni sono diventate un’attrazione turistica, ma nonostante i loro custodi si definiscano dei protettori della fauna selvatica, le autorità hanno svolto indagini per traffico e maltrattamento di animali.
Alcuni visitatori hanno fatto presente che gli animali sembravano sotto l’effetto di droghe, ma il tempio nega le accuse. Le autorità hanno però trovato anche 40 carcasse di cuccioli di tigre in un congelatore all’interno dell’area del tempio.
È dal 2001 che la Thailandia cerca di portare le tigri in questione sotto il controllo statale, e Adisorn Nuchdamrong, vice direttore generale del Dipartimento dei Parchi Nazionali, ha dichiarato: “Abbiamo un mandato del tribunale questa volta, a differenza che in passato, quando ci siamo limitati a chiedere la cooperazione del tempio, senza successo”.
Adisorn ha dichiarato che il Dipartimento prevede di rimuovere tutte le tigri dal tempio e inviarle a santuari di proprietà statale.
La Thailandia è stata a lungo un centro internazionale per il traffico illecito di animali selvatici e prodotti che ne derivano, come l’avorio, e uccelli esotici, mammiferi e rettili, di cui alcuni in via d’estinzione, si trovano spesso in vendita nei mercati.
Il governo ha introdotto nuove leggi sul benessere degli animali nel 2015 con l’obiettivo di mettere un freno agli abusi.