Quando si possono accendere i termosifoni? Date, orari e gradi
Quando si possono accendere i termosifoni?
Molti italiani in queste ore si stanno chiedendo: quando si potranno accendere i termosifoni? A quanti gradi? Per quanto tempo? Il Decreto del Presidente della Repubblica numero 412 del 26 agosto del 1993 regolamenta le limitazioni e i criteri di utilizzo degli impianti di riscaldamento in Italia.
Una normativa che ha suddiviso l’Italia in sei zone climatiche, definendo la data di accensione dei termosifoni in base all’unità di misura “grado giorno”, che indica la somma delle differenze tra temperatura interna agli edifici, stabilita per convenzione, e temperatura media esterna.
Durante il periodo di accensione, la temperatura degli ambienti dei singoli edifici viene stabilita intorno ai 20 gradi, con due gradi di tolleranza. Ma vediamo insieme quando verranno accesi i termosifoni nel nostro Paese regione per regione, città per città:
Termosifoni, riscaldamento 2019: date e orari regione per regione
Di seguito tutte le sei zone e le rispettive date di accensione e spegnimento del riscaldamento:
La zona F, che comprende le sole province di Cuneo, Belluno e Trento, è l’unica delle sei zone a non avere un periodo specifico di accensione dei riscaldamenti. In queste località la temperatura gradi giorno è superiore a tremila gradi, motivo per cui non è prevista nessuna limitazione nell’accensione e nello spegnimento dei riscaldamenti.
Le province che fanno parte di questa zona sono: Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo,Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza ed Enna.
Per gli abitanti di queste località i riscaldamenti verranno accesi il prossimo 15 ottobre e verranno spenti il 14 aprile 2020. La durata giornaliera sarà di 14 ore.
Le località coinvolte sono quelle nelle province di Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo e Vibo Valentia.
In queste località i riscaldamenti potranno essere accesi a partire dal 1 novembre, con spegnimento previsto sempre per il 14 aprile. Qui la durata giornaliera sarà massimo di 12 ore.
La Zona C ha una temperatura gradi giorno tra 900 e 1400 e comprende le province di Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari e Ragusa.
In queste località si potranno tenere i riscaldamenti accesi per un massimo di 10 ore al giorno a partire dal 15 novembre, mentre lo spegnimento avverrà il 31 marzo 2020.
Province di Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento. I riscaldamenti potranno essere accesi a partire dal 1 dicembre, fino al 31 marzo prossimo, per una durata di 8 ore al giorno.
La zona A, la più calda, comprende soltanto i comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. Per loro valgono le date della zona B, ossia 1 dicembre 2019 per l’accensione e 31 marzo 2020 per lo spegnimento, con l’unica variante che riguarda il limite orario giornaliero, che in questo caso è di sei ore.