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Home » Ambiente

Blogger uccide 31 stelle marine solo per farsi un selfie: la rivolta degli animalisti sui social

Immagine di copertina
Trentuno stelle marine uccise per un selfie.

Una blogger di 29 anni ha ucciso delle bellissime stelle di mare solo per uno scatto in costume sul bagnasciuga. Strappate dal loro habitat naturale, le stelle sono state disposte dalla giovane donna a forma di cuore attorno a lei per raccogliere più like possibili sui social.

Agli inizi degli anni 2000 le stelle marine erano talmente tante da costituire una sorta di tappeto sul fondo marino tra la California e la Columbia Britannica. Ora, invece, trovare una stella marina girasole (Pycnopodia helianthoides) lungo le coste nord-americane del Pacifico è una vera impresa: colpa di un virus, già individuato come responsabile, che ha trovato nell’aumento della temperatura marina il complice perfetto.

L’altro motivo per cui le stelle marini rischiano l’estinzione è, purtroppo, la moda recente di farsi delle foto con questi animali fuori dall’acqua, come l’influencer che ne ha uccise 31.

Invece dei like, la ragazza ha ottenuto una pioggia di critiche su Instagram. Gli animalisti si sono infuriati per la superficialità con la quale ha tolto la vita alle 31 stelle marine. “Fatteli da sola i selfie!”, “Non hai cuore”, questi alcuni dei commenti che si leggono sotto il post.

Ciò che ha infastidito gli utenti che hanno visto questa immagine, è stato soprattutto il fine per cui hanno portato gli animali fuori dall’acqua. Questa specie di animali, con pochi minuti fuori dall’acqua, muore infatti per soffocamento.

Gli scienziati dicono che le stelle marine hanno delle branchie termiche sui loro corpi, che usano per lo scambio di gas. Ognuna di queste branchie è un prolungamento del celoma e per questo scambiano automaticamente i gas tra il liquido coelomico e l’acqua.

Questo significa che le stelle marine prendono l’ossigeno dall’acqua per poter respirare attraverso queste branchie dermiche e, rimuovendo questa specie dall’acqua, viene tolta loro la possibilità di effettuare gli scambi di gas necessari per la loro ciclo di vita.

 

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