“Perché il clima non porta in piazza tanta gente come la politica?”: Fridays for Future lancia la sfida alle Sardine
I ragazzi di Greta e le Sardine dovevano unirsi a Roma per lo sciopero globale del 29 novembre, ma le due battaglie non sono ancora nelle stesse piazze. Ecco perché
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Sciopero clima, parlano i Fridays: “Perché meno popolare della politica?”
Torna in tutto il mondo lo Sciopero globale del clima di Fridays For Future, il movimento di Greta Thunberg. Quello di venerdì 29 novembre è il quarto sciopero mondiale, dopo quelli del 15 marzo, del 24 maggio e della settimana dal 20 al 27 settembre.
Questa volta doveva essere coronata l’unione tra Fridays for Future e il neonato movimento delle Sardine, ma a Roma i pesci di cartone che stanno inondando in queste settimane le piazze di tutta Italia non ci sono.
Sciopero per il clima, niente sardine in piazza
Nel corteo della Capitale non appaiono né simboli che richiamano le Sardine, né interventi dal palco di uno dei rappresentanti.
Anche se molti dei manifestanti si sentono “vicini alle sardine”, ritengono “la battaglia per il clima prioritaria rispetto a quella politica”. Come si vede in questo vox pop, i ragazzi per il clima sostengono che “in un pianeta che si sta per sciogliere non si può fare nessun discorso sull’odio, perché non si può proprio vivere”.
I Fridays for Future una settimana fa avevano scritto una lettera aperta al movimento di protesta anti Salvini lanciato da quattro ragazzi bolognesi chiedendo loro di aderire allo sciopero, “convinti che gli obiettivi per cui entrambi lottiamo siano complementari e spesso coincidano”. Complice il fatto che la Lega è sempre stata fredda sui temi climatici e che all’estero le destre a lei vicine, da Trump a Bolsonaro, sono spesso negazioniste.
“Allo sciopero globale le Sardine hanno dato adesioni singole, non di movimento”, ha spiegato Riccardo Nanni di FridaysForFuture Roma in un’intervista a TPI.
Le differenze generazionali tra i due movimenti
Per entrambi i movimenti la parola d’ordine è slegarsi, chi dalla politica dell’insulto, chi da un’economia dipendente dai combustibili fossili e dal consumismo “non sostenibile”.
È vero, hanno valori condivisibili, ma non sono fatti della stessa pasta. Le sardine hanno 30 anni, qualcuno è degli anni ’80. I Fridays sono più giovani, alcuni sono nati nel 2000, reclamano la giustificazione al liceo per partecipare agli scioperi globali.
Usano mezzi diversi per comunicare, mentre le Sardine sono ancora su Facebook, per i giovani del clima è un mezzo quasi antico: sono tutti su Instagram.
Insomma, viaggiano su binari differenti.
Il movimento ambientalista di Greta in questi mesi è cresciuto, ha fatto conoscere agli adolescenti il tema del riscaldamento globale e lo ha imposto agli adulti: dai politici agli imprenditori, dal mondo dei media a quello dello spettacolo e della cultura.
Alle manifestazioni per la prima volta non parteciperà Greta Thunberg, che si trova su una barca a vela in mezzo all’Atlantico, impegnata a tornare in Europa dall’America a zero emissioni. L’attivista sedicenne svedese ieri ha scritto su Facebook che si trovava a circa mille miglia nautiche da Lisbona, la sua meta. Dovrebbe arrivare i primi giorni di dicembre, in tempo per partecipare alla Cop25 di Madrid.
Magari proprio in questi giorni, i Fridays e le Sardine riusciranno a trovare terreno comune su cui lavorare insieme.